Compra top di gamma a prezzo da urlo ma quel che le arriva è una beffa

Un tempo vi era la truffa del mattone venduto al posto di un'autoradio ultimo modello. Oggi, ai tempi degli smartphone, ti rifilano qualcos'altro. Indovinate cosa si è ritrovata una studentessa intenta ad acquistare un top di gamma online...

Compra top di gamma a prezzo da urlo ma quel che le arriva è una beffa

Ricordate la vecchia “truffa del mattone” nella quale pensavi di comprare un’autoradio e, invece, ti ritrovavi un bel laterizio a forma di parallelepipedo? Esiste ancora anche se, adattatasi ai tempi degli smartphone, ha cambiato l’oggetto dello scambio: oggi, infatti, la fregatura ha le profumate e longilinee forme di un limone del Sud. Ecco cos’è successo ad una studentessa bergamasca che pensava di aver fatto l’affare della vita…

La ragazza vittima della truffa è una studentessa bergamasca di poco più di 20 anni che aveva deciso di passare le vacanze, in attesa del nuovo anno accademico, in Sardegna. Per la precisione a Stintino, un bellissimo comune del Sassarese caratterizzato da spiagge di una sabbia bianca come poche altre. 

Ad un certo punto, la fanciulla in questione – decisa a cambiare il suo smartphone – ha fatto un giretto online e si è soffermata sulla piattaforma “Subito.it”, il portale per annunci più noto d’Italia. Quivi, tra le varie sezioni, è presente anche quella riservata alle tecnologie ed agli smartphone messi in vendita, a volte nuovi, a volte usati ma in buono stato. 

Dopo aver scrollato un bel po’ di modelli, avvalendosi del filtro riservato al prezzo più basso, l’occhio le è caduto su un annuncio relativo ad un top di gamma, ultimo modello telefonico, proposto ad un prezzo da urlo, circa 300 euro. Una cifra alla quale, di solito, si trovano solo (ottimi) cinafonini: non certo un device di punta di brand famosi.

Certo, Subito.it, di solito, invita i suoi utenti ad incontrarsi di persona al fine di garantirsi transazioni più sicure ma, in questo caso, ciò non è possibile. Il venditore, infatti, è calabrese: così la studentessa ha deciso di farsi spedire il telefono nel posto di villeggiatura adottando la cautela del pagamento in contrassegno: ovvero, mi arriva il pacchetto, lo prendo in carico e lo pago. Diversamente, se non mi arriva nulla, non verso un obolo.

Pensate quindi, nonostante tale accortezza, alla sorpresa accorsa alla ragazza nell’aprire il pacchetto giuntole dal venditore di cui sopra: al posto di uno smagliante e potentissimo smartphone, si è ritrovata un limone. Certo, saporito e profumato come solo il nostro meridione sa produrre ma…pur sempre un limone. Per fortuna, la nostra sfortunata donzella non si è lasciata prendere dallo sconforto ed ha subito sporto denuncia presso i carabinieri della locale stazione di Stintino: questi ultimi, dopo un breve incrocio di dati telematici, sono riusciti a risalire all’identità del furbone di turno, un 41 enne di Vibo Valentia che è stato immediatamente denunciato per truffa.

Ed i soldi inopinatamente incassati in cambio del limone? La studentessa in vacanza è riuscita a recuperarli e, forse, da oggi, avrà un po’ meno fiducia nell’e-commerce nostrano. 

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