Bruno Vespa, atto intimidatorio nel suo vigneto in Puglia

Nei giorni scorsi sono stati ben 70 i ceppi di vite di Primitivo ad essere stati distrutti nell'azienda agricola pugliese di proprietà del noto giornalista e conduttore televisivo

Bruno Vespa, atto intimidatorio nel suo vigneto in Puglia

Di Bruno Vespa fino ad oggi si conosceva il fatto che fosse uno dei giornalisti più amati e conosciuti del nostro Paese, grazie alle sue sempre precise, toccanti quanto professionali telecronache, con cui ci ha raccontato dagli studi di Porta a Porta nel corso di questi decenni – ma anche attraverso i suoi editoriali e numerosi libri – il cambiamento del Bel Paese.

E proprio in questi giorni, che lo hanno visto sempre in prima linea per raccontarci e fare chiarezza circa lo sconvolgente terremoto che ha coinvolto il centro Italia, giunge la notizia che è stato gravemente danneggiato parte del suo vigneto in Puglia.

Quella che per molti è solo un’attività agricola, per Bruno Vespa – grande appassionato e amante del buon vino – la decisione di produrre il famoso Primitivo è stata anche un’occasione per rivalutare un prodotto autoctono pregiatissimo, ma anche investire in un territorio destinato ad una sorprendente crescita.

L’acquisto dell’azienda agricola pugliese in contrada Porvica a Lizzano risale a qualche anno fa. Sette ettari di vigneto, di pregiatissimo Primitivo, quel vino rosso rubino, corposo e anche abbastanza alcolico così apprezzato e venduto in tutto il mondo.

Nella notte tra il 26 e il 27 agosto dei malviventi si sono furtivamente introdotti nella proprietà e hanno tagliato ben 70 delle viti presenti; un colpo non indifferente all’azienda del noto giornalista, che probabilmente fa paura a qualcuno. Secondo quanto accertato dagli inquirenti, le piante sarebbero state “capitozzate”, ovvero tagliate nella parte superiore, cosa che gli consentirà di portare a termine la maturazione dell’uva per questa vendemmia.

I più esperti infatti dicono che se i malviventi avessero veramente voluto compromettere quasi del tutto la produzione delle viti, avrebbero reciso le piante più in basso. Infatti, sappiamo bene che una vite per crescere e dare i suoi frutti ha bisogno di parecchi anni.

Non si sa quindi se il folle e criminale gesto sia stato fatto per colpire l’attività giornalistica del conduttore o perchè la buona produzione della sua azienda fosse una minaccia per qualche vicino concorrente. Nelle more dell’accertamento dei fatti e di rintracciare gli autori del tentativo intimidatorio, la parte virtuosa della società civile e agricola della Puglia teme che questo episodio possa disincentivare gli investimenti produttivi nella regione.

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