Bari: vestitino da infermiera sexy per bambine, indignazione sul web

Tra gli scaffali di un negozio del capoluogo pugliese in vendita, per Carnevale, un vestito da infermiera sexy per bambine. Proteste sul web, interviene anche la garante per i minori.

Bari: vestitino da infermiera sexy per bambine, indignazione sul web

Una volta quando una bambina voleva scegliere un vestito per Carnevale, la scelta era abbastanza scontata tra principesse e personaggi delle fiabe come Cenerentola, Biancaneve o Cappuccetto Rosso.

Poi i tempi sono cambiati e questi abiti sono stati sempre più dedicati ai personaggi più in voga come Barbie o le Winx, ma quello che è accaduto a Bari forse supera i limiti dell’immaginazione.

Su uno scaffale di un negozio del capoluogo pugliese è apparso un vestito da Carnevale poco adatto alle bambine, quello da sexy infermiera, con tanto di giarrettiere, tacchi, borsetta e una finta siringa gigante. Ad accorgersene una giornalista pugliese, che ha fotografato il prodotto e lo ha segnalato alla garante della regione Puglia per la tutela dei minori, Rosy Paparella.

Non si è fatta attendere la presa di posizione della garante, che su un post sulla sua pagina Facebook, corredata dalla foto del vestito incriminato, ha suggerito di boicottare l’acquisto sia per il buon senso che per l’esperienza “sugli stereotipi sessisti”. La garante ha anche comunicato che ha scritto al negoziante per risalire all’azienda produttrice, per sensibilizzarla ad evitare la produzione di determinati prodotti.

Il popolo della rete ha subito espresso il proprio parere sul vestito in questione, reputato poco adatto ad una bambina, in una società nel quale i minori a volte sono, purtroppo, oggetto di molestie da parte di adulti senza scrupoli. Ma questo vestito ha indignato anche tutte quelle donne che svolgono la professione di infermiera in aiuto a persone che soffrono, e non certo per mostrare le loro doti fisiche.

La garante ha anche ipotizzato che non si tratta di un caso isolato, riferendosi anche all’abbigliamento giornaliero per ragazzine che viene proposto nei vari negozi di moda, che a volte rimanda a “modelli sessisti” che vengono proposti dai media. Infine una sensibilizzazione ai genitori, affinché anche in queste scelte pensino alla tutela dell’infanzia dei propri figli.

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