Arrestato foreign fighter nel cosentino. Era pronto per la guerra

Sono sempre di più le persone di tutte le età, ma soprattutto giovani, ad ingrossare le fila dei 'foreign fighters'. L'ultimo arresto è avvenuto nella provincia di Cosenza dove si è conclusa una Operazione Antiterrorismo della Polizia di Stato

Arrestato foreign fighter nel cosentino. Era pronto per la guerra

La presenza di ‘foreign fighters‘ (combattenti stranieri n.d.a.) sul territorio italiano è nota alle forze dell’ordine ed alla stampa ormai da molto tempo. All’alba un’operazione della DIGOS, coordinata dal Servizio centrale Antiterrorismo, ha portato all’arresto di un marocchino di 25 ani, da tempo in Italia e residente a Luzzi, nella provincia di Cosenza, che era pronto, stando ai verbali della polizia, a lasciare il paese per raggiungere gli scenari di guerra.

E’ stato arrestato grazie alla nuova legislazione antiterrorismo, infatti la fenomenologia dei foreign fighters è stata introdotta con la legge n. 43 del 17 aprile 2015 e grazie ad essa è possibile individuare e mettere agli arresti questi combattenti che sono sul punto di lasciare il paese per raggiungere le zone di guerra più calde del globo.

Il marocchino era un venditore ambulante e non era nuovo alle forze dell’ordine, in quanto già nel 2015 era stato fermato in Turchia per aver già tentato di unirsi alle battaglie in Siria ed era stato fatto rientrare in Italia. Da allora è stato sempre nel mirino delle forze dell’ordine che hanno monitorato i suoi spostamenti e tenuto d’occhio i suoi ‘affari’.

Ricordiamo che i ‘foreign fighters‘, spesso volontari stranieri, sono persone che aderiscono alla causa dei ribelli siriani e lasciano il loro paese per andare ad ingrossare le fila dei ribelli che si oppongono alle truppe governative siriane. E’ un elemento caratterizzante della guerra siriana.

Il marocchino arrestato dalla Digos di Catanzaro risponde al nome di Hamil Mehid. Non si esclude, per il momento, che possa avere dei complici anche se resta un’eventualità remota, in quanto i foreign fighters agiscono quasi sempre da soli e nell’ombra, per paura di essere denunciati anche dalle loro stesse famiglie che li preferiscono in carcere ma vivi. Questo è un fenomeno che sta dilagando anche nel nostro paese ed ogni giorno la polizia acquisisce nuove informazioni e riesce ad isolare qualche individuo che, per fortuna, viene arrestato.

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