Aprilia, morti due operai in un impianto di compostaggio

Morti due operai nell'impianto di compostaggio di Acea. Scattato l'allarme alla Kyklos in via delle Ferriere, dove due operai stavano scaricando del percolato quando sono stati sopraffatti dalle esalazioni

Aprilia, morti due operai in un impianto di compostaggio

Incidente nell’impianto di compostaggio Kyklos di Aprilia, di Acea, e due operai sono morti. I corpi sono stati recuprati dai vigili del fuoco che hanno effettuato le operazioni di soccorso. Dalla ricostruzione della vicenda, l’allarme è scattato verso le 9.45, quando i due operai stavano caricando i camion di percolato. Entrambi della provincia di Viterbo, i due autotrasportatori di 44 e 42 anni erano sprovvisti di protezioni e si sarebbero sentiti male mentre versavano la sostanza dall’autocisterna.

Uno dei due è svenuto ed è caduto da un’altezza di circa due metri, mentre l’altro è morto all’interno del camion. Le prime verifiche fatte sul luogo dell’incidente hanno rilevato che le esalazioni letali provenivano dall’autocisterna e non dall’impianto, per cui l’impianto è sicuro. Ad essere circoscritta è stata solo l’area relativa all’autocisterna. I sanitari del 118, intervenuti dopo la tempestiva chiamata, hanno tentato di rianimarli, ma gli operai erano già morti.

La Procura del capoluogo ha aperto un fascicolo e ha disposto l’autopsia per le salme, che per il momento sono sotto sequestro giudiziario. In questo impianto vengono prodotti concimi organici provenienti dalla lavorazione dell’umido derivante dalla raccolta dei rifiuti, e sono stati segnalati altri operai intossicati. Nello stabilimento Kyklos di Acea finora non erano mai avvenuti casi del genere, ma da anni i residenti della zona si lamentano del cattivo odore e della pericolosità dell’impianto.

Negli ultimi anni diverse sono state le morti per esalazioni, tra cui si può ricordare quella di Molfetta, dove padre e figlio sono morti per esalazione degli scarti derivati dalla lavorazione del pesce; quelle di Mineo del 2008, dove quattro dipendenti comunali e due di un azienda privata, sono rimasti intrappolati in quella che era la “camera della morte”; quelle della Sardegna, dove tre uomini sono morti nella raffineria Saras a Sarroch, vicino a Cagliari, dopo aver esalato gas tossici.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti ha dichiarato: “E’ una morte inaccettabile. Un tragico incidente sul lavoro, l’ennesimo, sul quale sono certo che la magistratura farà piena luce, nel più breve tempo possibile, per accertarne la dinamica e le eventuali responsabilità. A nome di tutta la giunta e dei cittadini della regione Lazio, mi unisco al dolore delle famiglie dei due lavoratori. Tragedie come questa non devono ripetersi mai più”. 

 

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