Sarebbe avvenuta per 2 euro la causa della morte di Emanuele, il giovane ragazzo di Alatri che sta facendo piangere mezza Italia.
Agnese Mannino, che quella sera era la barista del Locale Mirò, racconta che un ragazzo si avvicinò al bar ordinando con soli due euro quattro shot di Tequila, mentre con quel prezzo avrebbe potuto consumare soltanto una Lemonsoda.
Mentre Emanuele e la sua fidanzata Ketty erano al bancone aspettando la loro Tequila, uno dei due indagati – Memmo Paniccia – ha cominciato, anche a causa dell’alcol, a strattonare Emanuele e, secondo il racconto di Ketty, da lì è iniziata la lite: “Il mio ragazzo reagisce e lo allontana – racconta lei – ma poi si avvicina un amico di Memmo, che è il buttafuori del locale, che invece di dividere i due, inizia con l’aggressore a picchiare a calci e pugni Emanuele”.
I due amici, Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, fermati per l’omicidio al ragazzo, poco dopo il pestaggio, si vantavano di ciò che avevano fatto, urlando: “Abbiamo massacrato uno di Alatri”. Ora i due ragazzi in carcere rischiano di essere uccisi dagli altri carcerati.
Messaggio shock da parte degli animalisti che, dal momento che la vittima fosse un cacciatore, scrivono: “Quando muore un cacciatore, ossia uno che non ha il minimo rispetto per la vita, non provo nessuna pietà! Anzi… penso “uno di meno!”… E non conta niente se c’ha 20 anni e se gli hanno fatto la pelle! Lui la pelle l’ha fatta a tanti altri… e la ruota gira!”.
La salma di Emanuele ora sarà affidata ad un medico legale, ma per ora la richiesta della famiglia di donare i suoi organi non è ancora fattibile, poiché servono per trovare gli indizi di come sia stato ucciso e soprattutto da chi sia stato ucciso.
Questo accertamento si terrà a Frosinone.