37enne pestato in metro da giovani drogati: solo la mamma lo difese

Ha fatto scalpore la vicenda del 37enne pestato in metropolitana a Roma da un branco di criminali di ritorno da un rave party: nessun passeggero cercò di difenderlo, solo la mamma 60enne lo protesse.

37enne pestato in metro da giovani drogati: solo la mamma lo difese

Fu solo la mamma a tentare di difenderlo, mentre i suoi aggressori infierivano ciecamente contro di lui senza sosta, anche una volta che era crollato a terra; di tutti i passeggeri presenti in quel convoglio in quel momento, non uno alzò un dito o disse una parola per tentare di fermare gli assalitori in quel terribile pomeriggio dello scorso 18 settembre. A parte la donna che lo mise al mondo.

Fece scalpore la notizia del pestaggio di Maurizio Di Francescantonio, il 37enne massacrato di botte mentre si trovava all’interno di un convoglio della metro B a Roma, da un gruppo di giovani di ritorno da un rave party festeggiato a base di droga e alcool. Uno dei giovani del branco si accese una sigaretta durante il viaggio, e Maurizio gli fece presente che fumare in metropolitana è vietato, chiedendogli di spegnerla.

Fu quel gesto, preso come un affronto da parte dei giovani, a dare il là al pestaggio: calci, pugni, schiaffi, spinte. Il 37enne, apparentemente sotto shock per quella tremenda reazione, rovinò ben presto al suolo. Eppure tra tutti i passeggeri presenti al momento dell’aggressione, nessuno tra chi assistette alla scena tentò di fermare i criminali, preferendo fuggire in fretta dal vagone. Forse senza neanche guardarsi indietro.

Ma mentre la codardia sciamava lungo le banchine, mentre si consumava la più totale disgregazione di ogni velleità di comunione sociale, una sola persona si erse contro quell’ondata di tremenda ferocia: Elena Vazzaz, 60 anni, madre della vittima. Fu lei a gettarsi sul corpo di Maurizio, mentre chi lo stava massacrando continuava a colpirlo con calci alla testa, reggendosi ai pali di sostegno per poter colpire con ancora più violenza.

Mio figlio si è rivolto a loro con educazione, gli ha solo detto attenti che in metro non si può fumare, mentre quelli sembravano indiavolati, erano strafatti” testimonierà mamma Elena più tardi, riconoscendo due degli aggressori (pregiudicati di 24 e 26 anni residenti a Caserta) catturati dalla polizia in viale XXI Aprile, a pochi metri di distanza dalla fermata di piazza Bologna. Entrambi sono stati accusati di tentato omicidio.

Tutti gli altri passeggeri preferirono solamente scappare, mettersi in salvo. Erano decine, avrebbero potuto fare realmente la differenza contro quattro balordi, ma così non è stato. Maurizio è stato poi ricoverato al Policlinico Umberti I e sottoposto ad un intervento chirurgico, la sua prognosi è riservata e le sue condizioni sono ancora gravi. Il terzo responsabile del pestaggio è stato arrestato quest’oggi, risulta anch’egli pregiudicato ed abita in provincia di Napoli. Le accuse nei suoi confronti sono le stesse mosse contro i complici già arrestati.

Ma lo strascico più svilente e tremendo di questa sconfortante storia è che, nonostante vi fossero decine di persone all’interno di quel vagone, ed i criminali – disarmati – fossero solamente in tre, se non fosse stato per una coraggiosa mamma di 60 anni a quest’ora probabilmente staremmo parlando di Maurizio al passato.

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