Dopo le anticipazione dei giorni scorsi secondo cui Schumacher avrebbe potuto tornare a casa per Natale, la bella notizia si trasforma in realtà in brevissimo tempo. L’asso tedesco, infatti, è stato da pochi giorni dimesso dalla clinica di Losanna in cui era stato trasferito dopo il risveglio dal coma avvenuto all’ospedale di Grenoble.
Michael, 45 anni e sette volte campione del mondo, è infatti finalmente tornato a casa sua a Gland, vicino a Ginevra, in Svizzera per cercare di riprendersi definitivamente dal terribile incidente che ha avuto mentre sciava il 29 dicembre 2013. Tuttavia, anche se l’ex pilota è tornato nella sua dimora dopo quasi 8 mesi e mezzo di ospedale, le sue condizioni di salute non sono migliorate di molto, come ha precisato la sua portavoce. Secondo Sabine Kehm, infatti, l’unica buona notizia è che la riabilitazione di Michael continuerà a casa ma i progressi dei mesi scorsi, considerata la gravità delle sue lesioni, non permettono di predire quanto tempo ancora ci vorrà per un recupero completo se mai questo avverrà. Davanti a Michael c’è infatti ancora un lungo cammino e lo stato di salute dell’asso di F1 non è cambiato di molto.
Insomma bisogna andare piano con gli entusiasmi, nonostante la conferma del ritorno a casa. Stando ai giornali tedeschi Michael riconosce le persone ma può muovere solo gli occhi e le palpebre. Schumacher, che ha una figlia diciassettenne, Gina Maria, e un figlio di 15 anni, Mick, lo scorso 29 dicembre è caduto mentre sciava appena fuori pista a Meribel, nelle Alpi francesi, e ha battuto la testa su di una roccia: nonostante il casco che indossava, il forte colpo lo ha ridotto in coma per quasi 6 mesi, fino al 16 giugno scorso, quando si è risvegliato. Operato due volte al cervello e dopo un lento recupero e risveglio, finalmente il campione indimenticato della Ferrari è dunque tornato a casa, ma la via della guarigione appare purtroppo ancora lunga ed irta di ostacoli.
La Ferrari, per bocca del nuovo presidente Marchionne, e tutti i tifosi sparsi nel mondo augurano a Michael una pronta guarigione e un recupero totale per vederlo ancora camminare a magari correre con la velocità e determinazione di una volta.