X (ex Twitter) sotto accusa: concessione di verifiche a gruppi sediziosi

Il rapporto accusa X, ex Twitter, di aver concesso il sigillo di verifica a gruppi sediziosi, sollevando preoccupazioni sulla sicurezza della piattaforma.

X (ex Twitter) sotto accusa: concessione di verifiche a gruppi sediziosi

L’accusa indirizzata a X, l’ex Twitter, di aver concesso il sigillo di verifica ad account legati a gruppi combattenti solleva serie preoccupazioni sulla sicurezza e l’integrità della piattaforma. Secondo quanto riportato dal New York Times, un rapporto del Tech Transparency Project ha rivelato che X avrebbe violato le sanzioni degli Stati Uniti accettando presunti pagamenti da organizzazioni sediziose e altre entità soggette a restrizioni commerciali nel paese.

Il rapporto evidenzia che X avrebbe conferito il sigillo di verifica ad account associati a leader di gruppi guerriglieri come Hezbollah, dal Libano, e gli Houthi, dallo Yemen, oltre a concedere benefici simili a media statali di Iran e Russia.

Questi vantaggi includono una maggiore visibilità attraverso l’algoritmo della piattaforma, offrendo così una piattaforma di propaganda senza precedenti per queste organizzazioni. Tra gli esempi riportati nel rapporto, emerge la figura di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, il quale avrebbe ottenuto uno status premium su X, utilizzando la piattaforma per diffondere comunicati stampa e meme che deridono gli Stati Uniti e Israele, con una platea di seguaci al di sopra dei 90 mila.

Situazioni analoghe riguardano Harakat Hezbollah al-Nujaba, una milizia sostenuta dall’Iran, e gli Houthi, gruppo ribelle dello Yemen, entrambi verificati nonostante i divieti stabiliti dai termini di servizio di X. A oggi, né X né Elon Musk, il proprietario del social network, hanno commentato ufficialmente le accuse mosse nei confronti della piattaforma. Tuttavia, la vicenda solleva interrogativi sulle misure di controllo implementate da X per impedire transazioni con organizzazioni soggette a sanzioni internazionali.

Il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti mantiene un elenco di entità soggette a sanzioni, il che solleva dubbi sull’efficacia dei meccanismi di controllo attuati da X per evitare di intrattenere rapporti con tali organizzazioni. Inoltre, questo episodio mette in discussione la responsabilità e l’etica delle grandi aziende tecnologiche nel garantire la sicurezza e la conformità alle normative internazionali sulle sanzioni. In un’epoca in cui la diffusione di informazioni e la gestione delle piattaforme digitali giocano un ruolo cruciale nella lotta al terrorismo e alla propaganda estremista, è fondamentale che le aziende tecnologiche adottino misure rigorose per evitare che le proprie piattaforme diventino strumenti nelle mani di gruppi sediziosi.

Continua a leggere su Fidelity News