Twitter: tra malfunzionamenti, problemi di razzismo e nuovi formati pubblicitari

Continuano i malfunzionamenti (anche) in quel di Twitter, col canarino azzurro che, in più, ha avuto anche problemi di stampo razzista nel mondo del calcio, proprio mentre annunciava un'importante iniziativa rivolta ai propri inserzionisti

Twitter: tra malfunzionamenti, problemi di razzismo e nuovi formati pubblicitari

Praticamente 12 anni fa, era il 23 Agosto del 2007, Twitter – tramite Christopher Reaves Messina poi passato a Uber – sfornò il famoso cancelletto noto come hashtag, e contrassegnato dall’iconico simbolo # che precede le parole chiave atte a raggruppare, per argomenti, le discussioni sul microblog del canarino azzurro: da allora, di tempo ne è trascorso e, come ogni altra piattaforma, anche Twitter di tanto in tanto mostra di dover affrontare dei problemi, senza però lesinare in novità (seppur, in questo caso, a favore degli inserzionisti).

Ieri, mercoledì 21 Agosto, Twitter è andato down praticamente in tutto il mondo, con gli utenti di ogni sua emanazione, mobile (iOS/Android) o web based, che lamentavano principalmente la difficoltà a vedere il contenuto del proprio NewsFeed: nello specifico, quando ci si accingeva a ciò, un messaggio avvertiva che qualcosa era andato storto e che, essendo impossibile recuperare i messaggi in quel momento, si invitava a riprovare più tardi.

In più, alcuni utenti, non molti in questo caso, hanno anche palesato, su DownDetector, problemi nel condividere dei propri cinguettii: Twitter non ha ancora rilasciato un commento ufficiale su questo malfunzionamento che, tuttavia, non è certo il primo affrontato dal team di Jack Dorsey che già il mese scorso, più o meno nelle stesse ore in cui Trump teneva un summit sui social media, faceva registrare 70 mila lamentele online, per altre avarie tecniche.

Altre grane, per Twitter, arrivano dal campionato inglese, ovvero dalla Premier League, con vari insulti razzisti piovuti, via Twitter, sul calciatore Paul Pogba che, nel corso del match contro le wolves di Patrick Cutrone, ottimamente allenate da Nuno Espírito Santo, ha sbagliato un penalty. Twitter, nel rendere noto che come piattaforma non tollera i comportamenti razzisti, e pur ammettendo che molto ancora deve fare nella tutela dei propri utenti in questo senso, ha dichiarato di voler incontrare prossimamente il calciatore ed il Manchester United, suo club d’appartenenza, assieme alla no profit agency “Kick It Out” (focalizzata nel combattere la discriminazione razziale nel calcio) per illustrare quali sono le iniziative, di carattere proattivo, a tutela dei calciatori del Regno Unito, già messe in atto dal canarino azzurro per fronteggiare questa piaga. 

Infine, una novità in ambito pubblicitario. Dopo un periodo di test limitato, condotto proficuamente con alcuni (soddisfatti) brand del calibro di DELL, Twitter ha annunciato l’avvio del roll-out per un nuovo formato pubblicitario, in base al quale gli inserzionisti pagheranno il corrispettivo previsto per l’affitto dello spazio, una sorta di “cartellone” digitale, solo qualora gli utenti lo abbiano guardato per almeno 6 secondi (rispetto alla media, considerata ottimale, di 3) con il 50% dei pixel vistati sull’app mobile o sul sito. 

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