Twitter, che ancora per diverso tempo sarà diretta dal CEO Jack Dorsey (confermato in carica dai nuovi investitori del social) e che ha esteso ulteriormente il programma ArtHouse, continua a lavorare su nuove funzionalità e migliorie varie che, pur non palesi, sono state ugualmente portate allo scoperto da alcuni noti leaker.
Nelle scorse ore, si è appreso – grazie alla comunicazione consegnata alla Sec americana (la locale Consob) – che il CEO Jack Dorsey ha superato l’esame condotto dallo scorso Marzo ad opera del comitato nominato, nel consiglio d’amministrazione, dai nuovi investitori della Elliott Management Corporation. Tra le iniziative già ufficiali del rinsaldato bureau direttivo, vi è l’estensione anche all’India del servizio “ArtHouse”.
Quest’ultimo, nato nel 2019 ed attualmente operativo in Giappone, Brasile, Singapore, Gran Bretagna, USA, si prefigge di aiutare i marchi nel realizzare annuncio pubblicitari in forma di video finalizzati al mobile, mettendoli in contatto con produttori di video, creativi, ed influencers. Tra le passate operazioni nate sotto il “cappello” di Twitter ArtHouse, spiccano una campagna pubblicitaria per Samsung, onde illustrarne gli strumenti concepiti per agevolare lo smart working, ed una per Nissan, con lo scopo di promozionarne la sponsorizzazione effettuata verso il campionato mondiale di cricket organizzato dal Cricket Council.
Passando alle novità più concrete, percepite come di immediato interesse per l’utenza mainstream, la leaker Jane Manchung Wong ha scoperto, grazie al reverse engineering, che Twitter (dalla quale è giunta una conferma in tal senso) sta testando internamente l’estensione delle etichette contro la disinformazione. Queste ultime, ad oggi, prevedono che, nel condividere un tweet etichettato come disinformazione, un pop-up (preventivamente) richieda di visitare alcune fonti certificate (pur non ostando la condivisione) dalle quali attingere informazioni credibili. Sempre con lo scopo di frenare, o rallentare, la viralità delle fake news, a tale funzione se ne aggiungerà un’altra che scatterà ogni volta che un utente interagirà via like con un post: in quel caso, un avviso pop-up spiegherà che quel tweet reca informazioni fuorvianti, pur continuando a non impedire all’utente l’ultima scelta in fatto di sharing o meno.
Sempre dalla Wong arriva la notizia secondo cui il social del canarino azzurro starebbe sviluppando anche un’opzione per filtrare (tramite un avviso) i contenuti grafici potenzialmente fastidiosi (per violenza, nudo, riferimenti sessuali), sempre contemplando la possibilità, per l’utente che lo desideri, di guardarli.
Dal leaker Alessandro Paluzzi, infine, giunge la conferma di uno step evolutivo ulteriore per la funzione dei Fleet, in prospettiva sempre più simili alle Storie di Instagram: in base agli screenshot condivisi, la facoltà di cambiare lo sfondo dei Fleets, attraverso dei wallpaper messi a disposizione, potrà avvenire grazie a un pulsante, che dovrebbe essere attivato per default nella versione beta/alpha del celebre photo sharing.