Twitter, il noto social network da qualche tempo sotto il controllo del miliardario Elon Musk, ha introdotto piccoli cambiamenti: nel frattempo, potrebbe esserci, presso il canarino azzurro, un grosso cambio al vertice.
Appena dopo la finale dei mondiali di calcio 2022 (che ha fatto segnare un record di ricerche per Google), Elon Musk – che ha subito annullato i suoi provvedimenti anti social rivali – ha pubblicato un sondaggio sul suo account social presso il canarino azzurro, col quale ha chiesto ai visitatori della piattaforma se dovesse dimettersi da capo di Twitter, aggiungendo che avrebbe rispettato la decisione e, poco dopo, invitando a far attenzione perché si sarebbe potuto ottenere quel che si desiderava.
Al sondaggio hanno partecipato in 12 ore circa 17,4 milioni di persone, col risultato che il 57,5% del totale ha optato per il sì, all’insegna di una differenza di 15 punti rispetto al 42.5% di persone che ha votato per il no (come la commentatrice conservatrice Elizabeth Theresa Wheeler che ha elogiato Musk per aver portato allo scoperto “l’apparato marxista di sinistra al controllo delle menti“).
Dopo il sondaggio, Musk ha dichiarato che “nessuno vuole il lavoro che può effettivamente mantenere in vita Twitter. Non esiste un successore“. Tra l’altro, l’AD di Newspage, Jukka Väänänen, ritiene che anche in caso di dimissioni, resterebbe Musk a tirar le fila del social. Meno categorico è apparso essere l’esperto di social media, Matt Navarra, secondo cui Musk si sarebbe stancato del suo giocattolo, che tra l’altro gli sottrae preziose energie da dedicare alle altre sue aziende, avendo appurato che “non è divertente essere la persona responsabile di tutte le decisioni relative ai social media e alla moderazione dei contenuti“.
Nel frattempo, però, iniziano a levarsi le mani di chi vorrebbe il posto di Musk, anche tra i suoi “lealisti”, ovvero tra coloro che stanno collaborando con l’imprenditore nella gestione della transizione al nuovo corso di Twitter 2.0, come Jason Calacanis, un investitore e podcaster, che ha chiesto in un sondaggio quanti pensassero che lui o l’ex dirigente di PayPal, David Sacks (che ha ottenuto il 31% dei voti) dovessero gestire, magari in tandem, Twitter.
Intanto, passando alle novità concrete, Twitter ha cambiato per i profili aziendali l’avatar passandolo a un formato quadrato: inoltre, il social ha introdotto un nuovo badge di verifica, ovvero “affiliato“, teso ad aiutare i marchi a “verificare che altri account associati siano affiliati al loro account Twitter principale“. Negli screenshot condivisi dalla fonte, ancora una volta l’esperto Matt Navarra, si evince come gli account affiliati esibiscano accanto al segno di spunta verificato “una versione in miniatura dell’avatar dell’account principale“. Nello specifico quest’ultima novità fa parte dell’iniziativa “Twitter Blue for Business“, un sistema (per ora in test con un piccolo numero di aziende) che permette alle aziende di “creare reti all’interno delle proprie organizzazioni“, attraverso il collegamento al proprio account di un qualsivoglia numero di marchi, aziende e individui che, appunto, accanto al proprio badge, oro o blu, recheranno un “piccolo badge dell’immagine del profilo della società madre“.
Dalla leaker Jane Manchun Wong, infine, arriva l’indiscrezione secondo cui il social starebbe lavorando per introdurre il pulsante “Segui” nella parte bassa di visualizzazione dei tweet.