Twitter, il social network del canarino azzurro, sempre molto utilizzato dagli utenti per informarsi e informare su quel che accade loro interno, ha annunciato due importanti novità per rendere più sicuro l’ambiente in cui si muovono i propri iscritti.
Lo scorso mese, dal quartier generale di San Francisco venne confermato l’avvio di un test che avrebbe introdotto un qualche filtro antispam (simile a quello introdotto da terze parti a suon di plug-in, che si occupava di identificare ed eliminare automaticamente foto di organi maschili) a beneficio di coloro che, volendo mantenere il proprio account pubblico, si ritrovavano a ricevere messaggi da tutti, non sempre in modo piacevole. Ebbene, ottenuti i feedback positivi in merito, è ormai tempo di roll-out definitivo per la novità, attualmente in distribuzione tanto per la variante mobile del social, quanto per quella web based.
Per valutare se già abilitati al filtro antispam, basta portarsi nei messaggi diretti, DM e, quivi giunti, entrare nella scheda delle Richieste di Messaggi: in caso positivo, il sistema si occuperà di non mostrare l’anteprima di tutti quei messaggi che siano stati automaticamente taggati come offensivi, capaci di urtare l’utente, o di spam. Inoltre, senza la necessità di aprirli, sarà anche possibile cancellarli al volo.
La funzione antispam in questione, annunciata dall’account Twitter Support, va a completare la tornata di misure redatte a protezione degli utenti, inaugurata con lo strumento, esteso in test anche in Giappone ed USA dopo l’esordio in Canada, che offre a chi inizia una conversazione un maggior controllo sulla stessa, potendo nascondere alcune risposte che, comunque, in ottica anticensura, rimarranno online, visibili a chi decida scientemente di leggerle.
Sempre con la finalità di incrementare il grado di comfort della piattaforma, Twitter ha dato il via ad un vero e proprio giro di vita contro i sex workers, da sempre ben tollerati, vista la loro facoltà di rapportarsi con i propri utenti, a suon di contenuti a base di nudità e sesso, a patto di non includere tali elementi nell’intestazione o nella foto profilo.
Come confermato da Motherboard, qualcosa sembra essere cambiato negli ultimi giorni, con sempre più profili di “contenuti non sicuri sul posto di lavoro” bloccati o sottoposti a limitazioni, con l’opzione del ripristino legata alla conferma del proprio numero telefonico personale. Tale richiesta, nata per appurare che non ci si trovi di fronte a spam-bot a luci rosse, ha di fatto finito per tenere lontani dalla piattaforma i sex workers probabilmente infastiditi dal dover fornire un dato così sensibile e personale qual è quello del numero di telefono.