Twitter sembra, finalmente, aver fatto chiarezza (anche con se stessa) riguardo allo spinoso tema della modifica dei tweet già pubblicati, di recente trattato anche dal suo Ceo, Jack Dorsey. Intanto, però, anche la piattaforma di microblogging del canarino azzurro è finita al centro di uno scandalo relativo alla privacy, inerente alla non effettiva rimozione dei messaggi diretti cancellati.
Qualche giorno fa, un ricercatore di sicurezza, Karan Saini, scoprì che – anche quando un utente cancellava i messaggi inviati a un proprio interlocutore – questi ultimi restavano accessibili, seppur solo a chi aveva inviato o spedito detti messaggi, nel momento in cui si procedeva a richiedere una copia dei propri dati archiviati sul cloud della piattaforma. In più, secondo quanto emerso, risulterebbero ancora accessibili financo i messaggi scambiati con account poi sospesi, chiusi, o divenuti inaccessibili.
Secondo le attuali policy di Twitter, l’utente che richieda la chiusura del proprio account, ha 30 giorni per ripensarci, prima che il suo profilo, e gli annessi dati al seguito, vengano rimossi dalla piattaforma: a quanto pare, però, a causa di bug funzionale, ciò non avverrebbe sul serio. Non è chiaro (e delucidazioni in merito non sono arrivate), però, se – nell’eliminare un profilo o un messaggio diretto – Twitter ritenga automaticamente revocato anche il consenso a conservarne il contenuto.
Punto sul vivo, su un tema così sensibile quale quello della riservatezza, lo staff del canarino azzurro ha spiegato – avvalendosi delle pagine internet di TechCrunch – di voler capire se abbia considerato ogni ambito del problema e, a tale scopo, di aver iniziato un’ulteriore analisi della questione.
Infine, il tema – sempre vivo – della modifica dei Tweet (alcuni dei quali hanno rovinato delle carriere nel mondo dello spettacolo), richiesto a gran voce dagli utenti del microblogging. Nel corso di un evento Goldman Sachs tenutosi a San Francisco nella giornata di San Valentino, Jack Dorsey – cofondatore e CEO di Twitter – ha spiegato che i suoi programmatori stanno studiando l’ipotesi di sostituire l’edit dei tweet pubblicati con un sistema di chiarimento o rettifica dei medesimi.
Ad oggi, nel voler precisare quando sostenuto in passato, è possibile ricorrere al retweet di un proprio post che, però, non va ad impattare sul tweet originale, magari divenuto virale: col nuovo sistema, invece, il chiarimento sarebbe allegato al post iniziale e, come tale, risulterebbe accessibile a chiunque visualizzi il medesimo. In ogni caso, ha precisato Dorsey – quasi a voler prevenire ulteriori polemiche – non è detto che il re-edit dei post prenda effettivamente questa strada.