Il tormentone che coinvolge TikTok e la sua possibile esclusione dal mercato statunitense si arricchisce di un nuovo capitolo. Il presidente Donald Trump ha annunciato un’ulteriore proroga di 90 giorni al termine ultimo per la vendita della divisione americana della popolare app di video brevi a un investitore locale.
Questa decisione, comunicata dalla Casa Bianca il 17 giugno 2025, segna il terzo rinvio ufficiale rispetto ai precedenti termini, evidenziando un complesso equilibrio politico ed economico attorno alla questione. Il bando di TikTok negli Stati Uniti è stato al centro di un acceso dibattito per motivi legati alla sicurezza nazionale e alle tensioni commerciali con la Cina. La preoccupazione principale è che l’app, di proprietà della cinese ByteDance, possa rappresentare un rischio per i dati personali e le informazioni sensibili degli utenti americani, mettendo così a rischio la privacy e la sicurezza nazionale.
Tuttavia, dall’altra parte, il divieto comporterebbe una serie di impatti economici e sociali non trascurabili, data la vasta base di utenti e l’influenza culturale della piattaforma. Secondo quanto dichiarato dalla portavoce della Casa Bianca, l’affascinante Karoline Leavitt, le trattative per la vendita della divisione americana di TikTok sono ancora in corso e si svolgono “dietro le quinte”. Trump, da parte sua, si è detto contrario a un blocco totale della piattaforma, preferendo un accordo che garantisca la presenza di un investitore statunitense.
Questa strategia mira a preservare l’accesso degli utenti americani al servizio, limitando al contempo l’influenza diretta di ByteDance. Uno degli ostacoli più significativi per la riuscita della trattativa è il via libera da parte delle autorità cinesi. Per poter concludere la vendita, la Cina deve autorizzare la separazione della società , ma con le recenti tensioni commerciali e l’introduzione di nuove tariffe, gli analisti ritengono che Pechino difficilmente approverà questa scissione.
Ad oggi, né ByteDance né il governo cinese hanno rilasciato commenti ufficiali in merito. Il rinvio di Trump è quindi un tentativo di guadagnare tempo per trovare una soluzione che eviti il blocco totale della piattaforma, ma al contempo mette in evidenza le difficoltà strutturali e politiche di una simile operazione. TikTok continua a dominare il mercato globale dei video brevi, superando anche concorrenti storici come YouTube, e la sua presenza negli Stati Uniti rimane strategica sia per gli utenti che per l’industria digitale.
Questa nuova proroga lascia dunque aperte molte incognite sul futuro della piattaforma negli Stati Uniti. L’attenzione degli osservatori rimane alta, non solo per le implicazioni tecnologiche, ma anche per le ripercussioni geopolitiche e commerciali che un eventuale ban o una vendita forzata potrebbero comportare. In questo scenario, il dialogo tra Washington e Pechino sarà decisivo per definire il destino di TikTok e, più in generale, il rapporto tra le due superpotenze digitali.