Spotify: assunti provvedimenti contro la disinformazione nei podcast

Dopo un mese di polemiche in merito alla disinformazione presente tra i suoi podcast più popolari, Spotify ha annunciato un pacchetto di provvedimenti per porre fine alla problematica.

Spotify: assunti provvedimenti contro la disinformazione nei podcast

Uno Gennaio carico di problemi come non mai per Spotify si avvia a concludersi con un happy end, a seguito di un comunicato ufficiale della piattaforma svedese, che ha messo il punto finale a una questione riguardante la disinformazione veicolata tramite alcuni suoi podcast popolari. 

Nelle scorse settimane due apprezzati musicisti, lo statunitense Neil Young e la canadese Joni Mitchell, consci di un passato che li aveva visti in gioventù ammalarsi di poliomielite poco prima che ne venisse scoperto il vaccino salvavita, avevano chiesto (e ottenuto) la rimozione della loro musica da Spotify a causa di alcune puntate disinformative del popolare (200 milioni di download mensili) podcast di Joe Rogan (“The Joe Rogan Experience”), acquistato in esclusiva (100 milioni di dollari) dall’azienda del CEO Daniel Ek.

La vicenda, accompagnata anche da una lettera di più di 250 tra scienziati e medici, che invitavano Spotify a moderarne i contenuti e sollevavano dubbi sulle policy della piattaforma, oltre che dalle velate minacce del principe Harry e signora di ritirare il loro podcast (anche questo venduto in esclusiva a Spotify, per 1.8 milioni di sterline) in caso di mancati provvedimenti in merito, aveva portato lo streaming svedese a perdere, solo come valore di mercato in Borsa, 2.1 miliardi di dollari dall’inizio della querelle. 

Punta sul vivo, Spotify ha deciso di prendere dei provvedimenti e in un post sul blog della piattaforma, il CEO Daniel EK, ricordato che sono stati rimossi “oltre 20.000 episodi di podcast relativi al Covid dall’inizio della pandemia“, ha annunciato disposizioni in merito alla disinformazione. Nello specifico, le policy su ciò che è lecito o meno pubblicare saranno ora “affisse” sul sito principale di Spotify, presto localizzate in varie lingue. Gli strumenti di creazione e di editing a disposizione dei publishers evidenzieranno, tramite vari il test di apposite modalità, tali policy “per aumentare la consapevolezza su ciò che è accettabile e aiutare i creatori a comprendere la loro responsabilità per i contenuti che pubblicano“. 

Con lo scopo di trovare un equilibrio tra le esigenze di proteggere gli utenti e il supporto alla libertà d’espressione dei creators, verrà aggiunto, a ogni episodio di un podcast che tratti di Covid, un avviso con un link all’hub informativo che Spotify ha allestito con notizie affidabili tratte da BBC World Service, ABC News, etc.

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