Sfida delle mamme: cosa si cela dietro questa pericolosa catena Facebook

Da qualche giorno a questa parte, Facebook si è popolata di una strana catena che invita a condividere le foto dei propri pargoli se ci si considera delle "Grandi Madri". La Polizia Postale lancia l'allarme e spiega cosa si potrebbe celare dietro tale catena.

Sfida delle mamme: cosa si cela dietro questa pericolosa catena Facebook

Facebook è terreno fertile per le catene. A volte si tratta di innocenti catene di Sant’Antonio, sovente basate sulla superstizione (se non condividi…), a volte di più fastidiose bufale che fanno appello alla buona fede o alle paure recondite delle persone. Talvolta anche sulle emozioni più brutali come l’odio o il razzismo.

Nelle ultime ore, la Polizia Postale ha messo in guardia contro una catena che invita le mamme, anzi le “grandi mamme”, a condividere almeno 3 foto dei propri bambini su Facebook. Scopri con noi cosa c’è dietro.

La catena è partita qualche giorno fa e, ormai, sta inondando Facebook in maniera traboccante. Il messaggio recita più o meno qualcosa del genere: si è state nominate da “X” come “Grande Mamma” e, per questo motivo, è necessario condividere almeno 3 foto dei propri figli (dello stesso, o una per figlio). A sua volta, condivise le foto, occorrerà copiare il messaggio d’invito e nominare, a propria volta, altre “Grandi Mamme” (che dovranno fare lo stesso).

E’ ovvio che questa catena si basa sul segreto orgoglio con il quale ogni madre si ritiene la mamma migliore: su queste basi, tanti momenti di vita familiare, con protagonisti i nostri pargoli, sono finiti in internet in condivisione pubblica. La Polizia Postale, sulla sua Pagina ufficiale Facebook “Una vita da social“, ha riferito (data: 20 Febbraio) di questa catena e della sua paura a riguardo: in sostanza, gli specialisti nostrani della cyberscurezza spiegano che il 50% delle foto presenti sui siti pedopornografici provengono da condivisioni fatte, in buona fede, dalle mamme.
Quindi, si sostiene, il varo di questa nuova catena Facebookiana è quantomeno sospetto. Chi o cosa c’è dietro? Nel dubbio, la Polizia Postale spiega che, per amore dei propri figli, è meglio non condividere nulla ed attendere che, raggiunta la maggiore età, siano loro stessi a decidere quale ambito della propria vita condividere.

L’appello è stato gradito con molte condivisioni e molti like ed anche con tanti commenti. Alcuni, particolarmente preoccupati, di madri che si chiedevano se fosse mai possibile condividere le foto con la certezza che non venissero mal utilizzate a posteriori. Tuttavia, non son mancati nemmeno commenti piccati di chi ha parlato di una chiara ingerenza da parte delle Forze dell’Ordine.

La Polizia Postale, sempre nella sua pagina ufficiale, ha raccontato che – tempo fa – sorse una pagina Facebook con tanto di concorso riservato al bimbo più bello: centinaia di migliaia di mamme mandarono foto dei loro pargoli, con legittimo orgoglio, senza chiedersi – però – chi vi fosse dietro e che fine avrebbero fatto quelle foto spedite. Come se non bastasse, la Polizia Postale è letteralmente sommersa di richieste d’aiuto per il furto di foto di minori. Proprio da tali presupposti è venuto l’invito a fare attenzione. Poi è chiaro, spiega la PolPost, “ciascuno è libero di fare come meglio crede.

E voi… avete notato questa inquietante catena volta alle “Grandi Madri” affichè condividessero le foto dei loro pargoli? Cos’avete fatto in questo caso? E soprattutto, ne siete preoccupati?

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