I siti di streaming pornografico, molto diffusi in rete, non hanno certo bisogno di strumenti per accrescere il loro già grande successo. Tuttavia, far parlare di sé, generare un hype, un passaparola, è pur sempre utile perché, di rimando, porta proprio ad incrementare la propria utenza e, in conseguenza, i propri ricavi pubblicitari.
PornHub (con una platea di 60 milioni di utenti giornalieri) è senz’altro una delle realtà del settore a pensarla in questo modo. Se così non fosse non si sarebbe certamente lanciata in progetti futuristici come il Wankband, il braccialetto che carica lo smartphone con la masturbazione o la realizzazione di un film porno nello spazio.
In questi giorni, infatti, Corey Price, vice presidente del portale in questione, ha dichiarato pubblicamente la sua intenzione di sponsorizzare una team sportivo italiano. Nelle dichiarazioni del noto e controverso dirigente, PornHub sarebbe sempre in cerca di nuovi modi per coinvolgere la sua vasta community italiana e questo, in particolar modo, è sembrato un modo davvero perfetto di farlo.
Proprio per questo motivo, continua Price, lui e il suo staff incoraggiano “gli utenti idonei a inviare la loro candidatura perché non vedono l’ora di lavorare con la squadra vincente” (ovvero con i “membri” del team che risulterà, alla fine, prescelto).
Battute a parte, l’offerta è di quelle serie. PornHub ha grandi mezzi finanziari (non è difficile crederlo) ed è disposta a coprire tutte le spese annuali della squadra prescelta, magliette con logo “PornHub” comprese. Non serve nemmeno appartenere ad uno sport più che ad un altro: va bene il rugby, la pallavolo, il basket, il golf, il ping pong da tavolo, lo sci, ovviamente il calcio.
Però…c’è un però. Già in passato PornHub ha sponsorizzato delle società sportive: una squadra di streetbasketball irlandese, una di golf irlandese, e – tra le altre – la Rutherford. Non la bravissima interprete di Miss Murple, ovviamente, ma la squadra di calcio dell’Università del Kent. La sponsorizzazione, tuttavia, finì maluccio. La Federcalcio britannica intervenne a bloccare tutto perché non era ammissibile che degli studenti minorenni indossassero uno sponsor a luci rosse. Avrebbero, forse, potuto rimanerne turbati? Chissà.
Fatto sta che, memori di quest’accadimento, a PornHub hanno imposto la condizione che la squadra prescelta (candidature da inviarsi a sponsorizzazione@pornhub.com entro fine Novembre) oltre che ad avere una “comprovata attività sportiva”, sia anche costituita – tutta – da maggiorenni (18 anni, requisito imprescindibile). Siete già corsi a candidarvi?