Meta, ancora alle prese con attriti verso le istituzioni europee e la SIAE, ha mostrato novità in ambedue le situazioni, ma ha anche destinato non poche iniziative ai marchi e agli inserzionisti.
Nelle scorse ore, Meta Platforms ha annunciato che, da mercoledì, consentirà agli utenti di Facebook e Instagram di avere maggior controllo sugli annunci mirati, visto che la piattaforma si offre di non tracciare più le attività dell’utente in-app, come i video che guarda o su cui fa click, per adottare solo macro-categorie di riferimento, come l’età e la posizione. Per fare questo, e andare incontro alle perplessità delle istituzioni europee in merito al trattamento dei dati raccolti, occorrerà però inviare un form compilato online visto che, rispetto all’approccio opt-in (dare il consenso preventivo per fare una cosa), si è optato per quello opt-out (informare sull’intenzione che non sia fatta una cosa che – di default e altrimenti – viene fatta).
Come visto, anche con la SIAE le cose non vanno bene per Meta. Di recente, davanti alla commissione Cultura della camera presieduta dal ministro Sangiuliano, si sono incontrati il presidente della SIAE, Salvo Nastasi e il rappresentante di Meta, Angelo Mazzetti, per discutere sullo stop all’uso delle canzoni in licenza degli artisti italiani sulle piattaforme di Meta. Nello specifico, Menlo Park ha accusato la SIAE di aver preteso un compenso di 4 volte superiore (+ 400%), senza motivarlo e senza volersi mantenere entro il +310% cui progressivamente si era spinta Meta.
D’altro canto, la SIAE ha replicato spiegando che Meta non aveva fornito i dati a essa richiesta per quantificare una remunerazione giusta per gli artisti che rappresenta. Ambedue le parti hanno fatto capire comunque l’esigenza e l’intenzione di rimettere in moto la macchina delle trattative per venire a capo di questo problema.
Intanto, Meta ha annunciato una novità, ideata assieme alla associazione commerciale Global Alliance for Responsible Media per evitare che siano resi monetizzabili contenuti dannosi, che aiuterà – grazie all’intelligenza artificiale – i marchi a determinare dove appaiano i loro annunci, in modo che possano tenerli lontani da certi contenuti. Ciò avverrà tramite tre impostazioni “di rischio”, con quella più protettiva che eviterà che i contenuti siano posto sopra o sotto post che riguardino “armi, allusioni sessuali e dibattiti politici“. In più, grazie al partner Zefr, sarà riferito ai marchi quale contenuto preciso (e come sia stato classificato) sia apparso accanto ai loro annunci.
Sempre in favore degli inserzionisti, Meta ha annunciato alcune novità per “massimizzare le loro opportunità di promozioni all’interno di videoclip di breve durata“. Nello specifico, la novità maggiore annunciato in questo ambito riguarda l’arrivo dei pulsanti “Click to Messenger” nei Facebook Reels. In pratica, questa funzione fa sì che, scegliendo gli obiettivi Vendite, Coinvolgimento o Traffico, l’azienda possa mostrare agli utenti con cui ha più possibilità di interloquire un pulsante di invito all’azione che, se premuto, avvierà una conversazione direttamente nella messaggistica privata di WhatsApp.