Meta: mega multa per mancata tutela della privacy degli utenti

Secondo quanto emerso nella giornata odierna, Meta è stata sanzionata dalle autorità europee a tutela della privacy con una pesante multa per aver subito in passato il furto dei dati di milioni di utenti.

Meta: mega multa per mancata tutela della privacy degli utenti

Nelle scorse ore, Meta, la controllante di Facebook ed altre piattaforme social molto importanti, tra cui Instagram e WhatsApp, ha ricevuto una nuova multa da parte delle autorità europee che vigilano sulla privacy nella UE, a coronamento di una serie di indagini avviate lo scorso anno.

Nel 2021, infatti, su internet emerse un database con in vendita i dati (es. nomi, telefono, mail e bio) di 533 milioni di utenti di Facebook, di cui 37 milioni residenti in Italia: la circostanza portò a una serie di analisi, su alcuni strumenti di Meta, tra cui l’importatore di contatti in Facebook e Instagram (utile per mettersi in contatto con persone che già si hanno in rubrica) e la ricerca di Facebook, dalle quali emersero alcuni problemi alla sicurezza, verificatisi tra il Maggio del 2018 e il Settembre del 2019, poi sanati dall’azienda nel 2019 quando, però, gli hacker ne avevano già approfittato per esfiltrare le informazioni degli utenti.

Secondo il Data Protection Commission irlandese, DPC, che è il regolatore della privacy con cui si interfaccia Meta avendo il suo quartier generale europeo in Irlanda, negli strumenti di Meta esaminati, si sono ravvisate violazioni all’articolo 25 del GDPR europeo, nei punti 1 e 2, appurando cioè che Meta non avrebbe messo in atto misure tecniche (es. la pseudonimizzazione) ed organizzative (es. misure che, garantiscono che “per impostazione predefinita, non siano resi accessibili dati personali a un numero indefinito di persone fisiche senza l’intervento della persona fisica”) adeguate per tutelare i dati degli utenti.

Assieme alla sanzione amministrativa erogata per tale motivo, pari a una multa di 265 milioni di euro (277 milioni di dollari), è stato stabilito anche che Meta metta in atto sulla sua piattaforma adeguate modifiche al trattamento dei dati degli utenti.

Nel contempo, il DPC irlandese ha ricordato che, delle 40 ulteriori inchieste che pendono sul capo di grandi aziende tecnologiche (Apple, TikTok e Google), almeno 13 riguardano ancora Meta che, in verità, ha già ricevuto un’altra grande maxi multa dalle autorità irlandesi a tutela della privacy, quando nel Settembre scorso le è stato imposto di pagare 405 milioni di euro di multa per aver trattato in modo scorretto i dati sui minori. In quel caso, Meta aveva presentato ricorso. 

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