Dopo la novità relativa al ban dell’account ufficiale di Pornhub, Instagram è tornata subito a far parlare di sé, questa volta non in positivo, essendo stata destinataria di una multa, comminatale dalle istituzioni europee, pari a 405 milioni di euro, all’insegna di quello che è il secondo ammontare più grande tra le multe somministrate per violazione del GDPR dopo quella del Luglio 2021, pari a 746 milioni di euro, indirizzata all’e-commerce Amazon.
Nello specifico, la Commissione irlandese per la protezione dei dati personali (DPC), autorità di riferimento visto che Meta ha la sua sede legale in Irlanda, ha concluso alcune indagini avviate nel 2020 in merito all’eventuale violazione del GDPR europeo in materia di tutela dei dati dei minori. All’epoca, in seguito alla segnalazione di un data scientist, emerse come i minori (dai 13 ai 17 anni) che registravano un account business o creator si ritrovavano di conseguenza in chiaro le info di contatto, come il numero di telefono o l’indirizzo di posta elettronica, all’insegna di un grave nocumento per la privacy dei giovani, che potrebbe aver coinvolto circa 5 milioni di utenti.
Nel commentare la decisione della multa (che arriva a Meta dopo la multa di 17 milioni di euro attribuita nel Marzo 2022, e dopo quella di 225 milioni di euro giunta nel Settembre 2021 per violazione del GDPR da parte di WhatsApp), l’esperta mondiale di dati, Caroline Carruthers, ha accusato Instagram di “evidente mancanza di attenzione” nelle impostazioni della privacy degli utenti e di non aver riflettuto bene sulle sue responsabilità quando consentì che dei minori potessero aprire un account aziendale.
Andy Burrows. responsabile delle policy di sicurezza online dei minori presso l’ente NSPCC, ha invece parlato di “una grave violazione che ha avuto significative implicazioni di salvaguardia e il potenziale di causare danni reali ai bambini che utilizzano Instagram“.
Ovviamente, non si è fatta attendere la reazione di Meta che, tramite un portavoce, ha spiegato che a Menlo Park stanno esaminando la decisione finale in questione, le cui motivazioni verranno depositate la prossima settimana.
Nel frattempo, la fonte in questione ha anticipato l’intenzione di ricorrere per il come è stata calcolata la multa, visto che le indagini si sono basate su vecchie impostazioni degli account (dal 2021 i minori che aprono un account se lo ritrovano per default come privato) e tenuto conto che nel frattempo sono arrivate varie funzioni a tutela dei minori (come quella che impedisce agli adulti di messaggiare verso minori che non li seguono).