Di recente, Meta è stata multata di 24.6 milioni di dollari negli USA per oltre 800 violazioni a una legge del ’72 che impone a tutte le aziende di registrare e rendere pubblici tutti gli annunci pubblicitari politici che abbiano gestito: la condanna, che è arrivata dopo il fallito tentativo dello scorso Agosto di far decadere la legge perché richiederebbe di fornire una quantità assurda di dati e informazioni, potrebbe non essere l’unico grande problema per Meta, in procinto di eseguire licenziamenti di massa.
Prendendo spunto da Twitter, mentre altre aziende si sono mantenute più sul conservativo, secondo il Wall Street Journal, Meta, nella giornata di mercoledì 9 Novembre, potrebbe comunicare il più grande licenziamento della sua storia, da quando nacque sotto forma di Facebook 18 anni fa, nonostante sia riuscita ad assumere anche in epoca pandemica, mettendo a libro paga 27.000 nuovi dipendenti dal 2020 al 2021 e altri 15.000 nel primi 9 mesi di quest’anno, portando il totale dei suoi dipendenti, secondo i dati forniti a fine Settembre, a un totale di 87.000.
Secondo quando ricorda Multiplayer, già nei mesi scorsi Meta aveva proceduto a dei licenziamenti, seppur meno impattanti, e lo scorso Giugno Zuckerberg aveva osservato come “probabilmente ci sono un gruppo di persone nell’azienda che non dovrebbero essere qui“.
Interpellato in merito, un portavoce non ha risposto direttamente in merito alle indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal, ma ha ricordato che il CEO Mark Zuckerberg in un intervento recente aveva spiegato che gli investimenti sarebbero stati incentrati prioritariamente su un ridotto numero di settori in crescita e che – conseguentemente – se è vero che alcuni team cresceranno, altri rimarranno invariati e, anzi, verranno ridotti di numero.
L’eventuale maxi licenziamento di Meta, è bene ricordarlo, giungerebbe in un momento difficile per l’azienda, che a Luglio ha subito il primo calo di entrate della sua storia e che continua a perdere dalla divisione Reality Labs focalizzata su metaverso, XR e VR che, nel 2021, ha lasciato per strada 6.9 miliardi di collari, cui si aggiunto in tutto il 2022 altri 9.4 miliardi di dollari.