È iniziata decisamente male la settimana di Meta, ex Facebook Inc, che, oltre alla minaccia di far sparire dall’Europa Instagram e Facebook, ha chiuso il progetto Express Wi-Fi in favore dei paesi in via di sviluppo e ribattezzato la divisione per la realtà virtuale, ex Oculus, ottenendo in cambio una salva di critiche.
Nelle scorse ore Meta, che nei giorni scorsi ha ammesso il primo calo di utenti attivi giornalieri in 18 anni di Facebook, ha presentato alla SEC, Securities and Exchange Commission (l’autorità di vigilanza sulla Borsa valori statunitense), il consueto report annuale nel quale, questa volta, palesa un forte allarmismo per le restrizioni del GDPR europeo varato nel 2018 che, come, come da ammonimento del 2020 verso la divisione irlandese del social, non permettono più di trasferire i dati degli utenti europei in USA, dove per ora godrebbero di minori tutele.
Ciò, secondo Meta, danneggerebbe non solo il trasferimento di dati tra i suoi servizi, es. Instagram, Messenger, WhatsApp, ma soprattutto limiterebbe fortemente la profilazione degli utenti necessaria a ottenere quelle pubblicità mirate che, in quanto principale fonte di introito per Meta, le permettono di mantenere e offrire gratuitamente proprio i servizi che, di conseguenza, ha minacciato di ritirare dall’Europa, come Instagram e Facebook, nel caso non si arrivasse a un qualche correttivo.
Altro episodio fonte di polemiche si è rivelato essere la decisione di Meta di ribattezzare la divisione per la realtà virtuale, da Oculus a Meta, con la conseguenza che i futuri visori dell’azienda si chiameranno Meta Quest e che, verosimilmente, i nuovi assortimenti dell’attuale Oculus Quest 2 in futuro potrebbero essere venduti come Meta Quest 2. Nello specifico, gli utenti, che ipotizzano un’operazione di rebranding finalizzata a distogliere l’attenzione dai problemi della casa madre nel gestire i dati personali, si sono chiesti perché, come fatto con Instagram e WhatsApp, non sia stato possibile mantenere il marchio Oculus, con Menlo Park che, a tal proposito, ha fatto intendere come il cambio di nome sia finalizzato a “rendere più chiare le nostre intenzioni di contribuire alla creazione del metaverso“.
Ancora in tema di realtà virtuale, tornando in merito ai recenti episodi di molestie online avvenute nell’appena varato Metaverso, il colosso dei social di Zuckerberg ha annunciato l’arrivo della funzionalità “Personal Boundaries” che sarà attivata di default negli spazi pubblici dell’ambiente virtuale in modo che, pur non impedendo forme di socializzazione, come stringersi la mano o darsi il cinque, sarà impedito agli altri di entrare nello spazio personale di un individuo/avatar, in modo da evitare contatti indesiderati.
Infine, di recente Meta ha confermato, senza però fornirne le motivazioni, la chiusura del progetto Express Wi-Fi che, in alcuni paesi in via di sviluppo, con partner locali o satellitari delle telecomunicazioni, offriva agli utenti una connessione in hotspot Wi-Fi a basso costo (da 15 cent di dollaro per 100 MB a 5 dollari per 20 GB), con la speranza che, portate più persone sul web, sarebbero cresciuti anche gli utenti iscritti alle sue piattaforme.