Nelle scorse Meta ha condiviso i dati della sua ultima trimestrale del 2022, tra luci, rappresentate dalle sue piattaforme tradizionali, e ombre, generate (non per la prima volta) dalla sua divisione per la realtà virtuale e aumentata.
Partendo dalle note dolenti, Meta ha reso pubblico come Reality Labs, la divisione che si occupa delle realtà simulate e del Metaverso, abbia generato, nella parte finale del 2022, utili per 727 milioni di dollari, con un totale che, nell’intero 2022, ha raggiunto i soli 2,16 miliardi di dollari, in calo rispetto al 2021 quando erano stati 2,27 i milioni di entrate. La stessa divisione, nel Q4 2022, ha accusato perdite per 4,28 miliardi di dollari che, nell’intero 2022, sono diventati complessivamente 13,72 miliardi di dollari, all’insegns di un trend che è in crescita solo quel che riguarda il passivo, se è vero che nel 2021 le perdite erano state di 10 miliardi di dollari, contro i 6,6 del 2020 e i 4,5 del 2020.
Nel giustificare quest’investimento in quello che sembra un buco nero imprenditoriale, il CEO Zuckerberg ha parlato di un lavoro d’avanguardia che spesso richiede diverse generazioni prima di rendere un prodotto mainstream: di certo, il prezzo aumentato del Quest 2 e quello non proprio popolare dell’esordiente Quest Pro non hanno aiutato in tal senso. Ciò nonostante, secondo Mark, “la gente guarderà indietro di un decennio e parlerà dell’importanza del lavoro svolto“.
Vanno meglio i conti provenienti dalle piattaforme tradizionali di Meta. Secondo quanto comunicato, Meta ha chiuso il Q4 del 2022 con 32,17 miliardi di dollari di fatturato, col 2022 che ha fatto segnare un totale di 116,61 miliardi di dollari di fatturato: rispetto al 2021, però, a paragone dei medesimi range temporali, i dati forniti fanno segnare un calo rispettivamente del 4 e dell’1%. L’utile netto evidenzia dati in sé buoni, ma meno positivi se posti a paragone con l’anno precedente: in tal senso il Q4 2022 si è chiuso con 4,65 miliardi di dollari di utile, che nel Q4 2021 era stato superiore del 55% mentre, in termini annuali, l’utile netto complessivo è stato di 23,2 miliardi di dollari, col 2021 che aveva fatto meglio col 41% in più. Per il 2023 la parola d’ordine è efficienza: dopo i licenziamenti di Novembre (11mila siluramenti) non è detto che il percorso per diventare più forti e agili non passi per altre destituzioni.
Intanto, in termini di utenti, Facebook, che ha conosciuto un incremento delle attività nel mese di Dicembre, ha portato a 2 miliardi il numero di utenti attivi giornalieri. Le visioni di pubblicità sono cresciute del 18% su base annua e del 23% nell’ultimo trimestre del 2022, anche se va tenuto conto che il prezzo medio per ogni inserzione è sceso, del 22% nel Q4 e del 16% su base annua tenendo conto dell’intero 2022.
I mercati hanno reagito bene a fronte dei dati comunicati, superiori a quelle delle attese, anche perché Meta ha annunciato un piano di riacquisto delle proprie azioni per 40 miliardi di dollari, e in virtù di una buona notizia emersa di recente. Il giudice distrettuale del tribunale di San Jose (California) ha rigettato la richiesta della FTC di imporre a Meta un’ingiunzione preliminare per non farle comprare la società di fitness virtuale “Within Unlimited“. Parimenti, però, visto che la FTC avrà qualche giorno per decidere se appellarsi, è stato emesso un ordine restrittivo che impedirà a Meta di completare l’acquisizione per una settimana.