Negli ultimi giorni, X (ex Twitter) ha fatto notizia con due sviluppi significativi che potrebbero influenzare sia il panorama pubblicitario sia le dinamiche legali relative alla gestione dei contenuti sulla piattaforma. Da un lato, Unilever ha raggiunto un nuovo accordo pubblicitario con X, e dall’altro, l’azienda ha ottenuto una vittoria legale contro l’eSafety Commissioner australiano. Questi eventi evidenziano la complessità e le sfide che X sta affrontando nel suo tentativo di riaffermarsi come attore chiave nel mondo dei social media.
Unilever raggiunge un nuovo accordo pubblicitario
Il primo sviluppo riguarda Unilever, uno dei più grandi inserzionisti al mondo, che ha recentemente annunciato un nuovo accordo di partnership pubblicitaria con X. Questo accordo arriva in un momento in cui X sta affrontando una serie di sfide legali, inclusa una causa contro il Global Alliance for Responsible Media (GARM), in cui l’azienda accusa il gruppo di aver orchestrato un boicottaggio da parte degli inserzionisti a causa di preoccupazioni politiche anziché per questioni di sicurezza del brand. La causa di X, avviata ad agosto, mira a contestare il potere che GARM detiene nel consigliare i brand su dove e come pubblicizzare.
Con oltre il 90% della spesa pubblicitaria negli Stati Uniti sotto il controllo dei membri di GARM, X sostiene che il boicottaggio abbia avuto un impatto significativo sulla sua capacità di attrarre investimenti pubblicitari. Tuttavia, la recente decisione di Unilever di rimanere sulla piattaforma potrebbe suggerire che, nonostante le controversie, ci sia ancora una volontà di collaborare con X. Questo nuovo accordo è un segnale che potrebbe indicare un cambiamento nella percezione degli inserzionisti riguardo a X. Infatti, anche se l’azienda ha subito pressioni legali, la decisione di Unilever di collaborare potrebbe dimostrare che le aziende sono pronte a investire nuovamente in piattaforme che, pur affrontando sfide, continuano a rappresentare opportunità significative per raggiungere i consumatori.
Vittoria legale contro l’eSafety Commissioner australiano
Il secondo sviluppo riguarda una questione legale con l’eSafety Commissioner australiano, che ha cercato di costringere X a rimuovere un video di un attacco violento avvenuto a Sydney. Inizialmente, X aveva accettato di rimuovere il contenuto per gli utenti australiani, ma ha poi rifiutato di estendere la rimozione a livello globale, sostenendo che i funzionari australiani non avessero il diritto di richiedere la censura mondiale. X ha intrapreso un’azione legale contro l’eSafety Commission, e sebbene ci sia stata una concessione da parte dell’ente, non è chiaro chi sia realmente il vincitore.
Infatti, mentre X si è dichiarata soddisfatta del risultato, l’eSafety Commission ha semplicemente deferito la questione a una revisione più ampia delle leggi sulla sicurezza online in Australia. La posizione di X si basa su un argomento legittimo riguardo alla censura globale da parte di un singolo governo, ma la scelta di mantenere attivo il video di un evento violento ha sollevato interrogativi sull’approccio dell’azienda alla gestione dei contenuti problematici. In un momento in cui le piattaforme sociali devono affrontare crescenti pressioni per monitorare contenuti potenzialmente dannosi, la decisione di X di non rimuovere il video ha portato a domande sulla responsabilità etica e sulle motivazioni politiche dietro le sue azioni.