Dopo gli attentati parigini del 13 Novembre, il presidente Francosi Hollande l’aveva detto ai parlamentari francesi riuniti a Versailles: questa, ormai, è una guerra e la Francia non si sarebbe tirata indietro.
La reazione transalpina, infatti, non si è fatta attendere e sono subito stati intensificati i bombardamenti verso una delle capitali del sedicente califfato islamico, Raqqa. Che nei bombardamenti in questione vi possano anche essere state, purtroppo, delle vittime civili non ne dubitiamo: è l’amaro gioco, se tale si può definire, delle rappresaglie. Oggi a me, domani a te.
Il problema è che la guerra tra l’Occidente e gli islamisti si sta anche combattendo sul piano del virtuale rendendo difficile distinguere realtà dalla finzione. Appena un paio di giorni dopo i nuovi bombardamenti francesi sulla Siria, erano iniziate a circolare in rete delle foto di bambini siriani morti con adulti, disperati per l’accaduto, che li piangevano. Da una prima analisi, usando semplicemente la funzione reverse di Google Immagini, era emerso come alcune di queste foto siano datate addirittura Agosto del 2012 (molte altre erano del 2013 o del 2014).
La circolazione di foto di bambini siriani morti è iniziata, nelle ultime ore, a circolare anche su Facebook. In particolare si tratta di un’immagine in cui dei bambini venivano avvolti in tessuti bianchi con degli adulti che, tutt’attorno, effettuavano i riconoscimenti del caso.
L’immagine, inoltre, nelle condivisioni effettuate, risulta condita da una didascalia, in inglese, che critica la condotta degli occidentali che attaccano i terroristi a modo loro e che di sicuro non faranno dirette né verseranno lacrime per un evento del genere. Inutile dire che un evento così importante non poteva sfuggire agli analisti di bufale di “Snopes.com” i quali hanno scoperto sia la fonte che l’evento cui la foto in questione si riferiva.
Nello specifico l’istantanea ricorda un evento del 21 Agosto 2013, avvenuto nella periferia di Damasco, nel quale, a causa di un attacco condotto (non si sa da chi) con armi chimiche, morirono diverse centinaia di persone (tra le 280 e le 1820), molte delle quali – appunto – costituite da bambini. L’evento, davvero tragico, venne “immortalato” e diffuso anche in Occidente dalla Associated Press il giorno dopo, il 22 Agosto del 2013.