Qualche giorno fa, la Casa Bianca aveva varato il programma “Madison Valleywood project” al fine di combattere la propaganda online dell’Isis grazie ai migliori talenti di Hollywood e della Silicon Valley. Il risultato? Alcuni hacker del sedicente Califfato islamico hanno diffuso un contro-video in cui hanno minacciato sia il CEO di Facebook che quello di Twitter.
L’antefatto
Come abbiamo già accennato, qualche giorno fa Obama aveva radunato i big di Hollywood e dell’area più tecnologia degli States al fine di unire i talenti e creare una contropropaganda che limitasse la presenza online dell’Isis. Da una parte occorreva proporre dei contro-contenuti, dall’altra bannare e limitare quelli avversi.
A seguito di quest’incontro, all’inizio di Febbraio, Zuckerberg aveva confermato il suo impegno contro i profili legati all’Isis e lo stesso Dorsey, CEO di Twitter, aveva comunicato che i suoi tecnici avevano staccato la spina a 125 mila account di ‘simpatizzanti’ del terrorismo islamico fondamentalista. Va da sé che gli oltranzisti mussulmani proprio bene non l’hanno presa questa controffensiva internettiana dell’Occidente e, da qui, è arrivato il video di minacce cui ci riferivamo a inizio articolo.
Il fatto
Il video in questione (non il primo del genere) è firmato “Sons Caliphate Army”, gruppo di hacker islamisti, e sta circolando su diversi forum online ed in parecchi canali del più criptico Telegram (rivale, più sicuro e iperfunzionale, di Whatsapp): nel video in questione, in particolar modo, si notano alcune immagini inquietanti relative proprio a Zuckerberg, guru di Facebook, ed al suo alterego Twitteriano Jack Dorsey. I due, nello specifico, sono sovente circondati da fiamme e, in ultima istanza, rappresentati come crivellati da una miriade di colpi. E le immagini di contorno non sono di certo tanto più sicure e tranquillizzanti: tanto per rendere l’idea.
Ora, ascoltando il prosieguo del video (ben 25 minuti di puro delirio), si nota come la minaccia non sia letterale ma simbolica. Gli hacker affermano che i capi di Facebook e Twitter possono anche continuare a chiudere i loro account sui social in questione ma è una battaglia persa perché, per ogni account loro che verrà chiuso, ne prenderanno 10 e, di questo passo, i loro siti verranno chiusi (o meglio occupati, invalidati). E questo, in effetti, è come la morte digitale per Zuckerberg e Dorsey.
A corredo di questo ragionamento, nel corso del video diffuso dai Sons of Caliphate Army, è stata anche allegata una diapositiva nella quale si ammetteva che i loro hacker avevano già conquistato, su Facebook, 10 mila account e 150 gruppi e, su Twitter, 5000 account. Tutti dati distribuiti agli attivisti ed ora da questi ultimi controllati. E l’avanzata prosegue.
Insomma, più ce ne chiudete, più ve ne carpiremo, ed alla fine resteremo solo noi a controllare le vostre creature social. Un po’ in scala virtuale quel che questi folli vorrebbero fare con l’Occidente se potessero imporvi la Sharia.