Google+, la piattaforma social collegata a Google, il motore di ricerca più conosciuto, sta per essere chiusa a causa di una falla. Ad annunciarlo è la stessa azienda. Il sistema di gestione dei membri si è dimostrato vulnerabile, e gli sviluppatori di altri servizi hanno potuto accedere ai dati di 500 mila utenti e forse più. Scoperta nel mese di marzo, la falla ora è stata risolta. Il timore che venisse collegata a quanto successo a Facebook con lo scandalo Cambridge Analytica ha portato a non divulgare la notizia.
La vulnerabilità di Google+
Un documento interno, che il Wall Street Journal, ha potuto visionare, dimostra il timore dei responsabili di Google. Essi “mettevano in guardia i dirigenti sul fatto che la notizia della falla avrebbe ‘attirato immediatamente l’interesse delle autorità’, incoraggiando un parallelo con il caso di Facebook”, si legge nella pagina di Tecnologia del quotidiano La Stampa. Allora, una società britannica era riuscita ad appropriarsi dei dati di 87 milioni di utenti per utilizzarli nella propaganda politica.
I registri relativi all’uso delle Api (i protocolli utilizzati dagli sviluppatori di altre società per interagire con il servizio) vengono conservati per quindici giorni, pertanto l’azienda non è in grado di determinare con precisione l’estensione del pubblico coinvolto. Per poter affermare che i profili interessati sono circa 500mila è stata eseguita un’analisi dettagliata durante i quindici giorni precedenti la riparazione della falla. Dall’analisi è risultato che circa 438 applicazioni potrebbero aver utilizzato i protocolli Api di Google.
In tre anni di falla, il tempo trascorso prima che venisse scoperta, potrebbero essere stati catturati gli indirizzi email, la professione, la data di nascita e le fotografie di tutti gli utenti, anche di quelli che avevano protetto l’accesso utilizzando le impostazioni privacy.
Google+ è stato fondato nel 2011 coinvolgendo direttamente gli utenti della casella di posta elettronica gmail. Lo strumento, poco intuitivo, non ha mai avuto il successo sperato. Una ricerca del 2015 portata avanti dalla società di marketing Stone Temple Consulting, ha rivelato che i profili attivi ogni mese sarebbero 111 milioni, una cifra molto inferiore rispetto a quella di Facebook, che ne avrebbe due miliardi. Mountain View non s’abbatte, e ha annunciato che presto Google+ diverrà uno strumento aziendale.