Google contro il Revenge Porn: via dalle ricerche il sextortion

Saranno rese più difficili le vendette degli ex in stile revenge porn: Google infatti ha deciso di combattere il fenomeno noto come Sextortion, eliminando i relativi risultati dalle serp su richiesta dei cittadini. Ecco come fare

Google contro il Revenge Porn: via dalle ricerche il sextortion

Non saranno più rese possibili le vendette degli ex, messe in atto con l’upload sul web senza alcuna autorizzazione degli interessati di immagini e video dei propri partner nudi o durante scene di sesso esplicito.

Questa scelta è in linea con alcune sentenze recenti, quali la condanna di Kevin Bollart a 18 anni per la gestione di un sito di revenge porn, nel quale venivano pubblicati contenuti intimi “per vendetta”, la cui rimozione costava alle vittime fino a 350 dollari.

Sembra che ora il colosso di Mountain View abbia deciso di dire basta a questo fenomeno, che non riguarda più pochi soggetti ma che è diventato una vera e propria mania internazionale ed è per questo motivo che negli ultimi anni sono stati realizzati dei veri e propri portali di revenge porn, proprio come quello di Kevin Bollart, il cui unico scopo è quello di guadagnare sulla rimozione dei contenuti non autorizzati.

Tale pratica viene, infatti, definita sextortion e, in quanto priva di morale e fondamenti legali, Google ha deciso che rimuoverà i link di questi siti dalle pagine dei risultati (SERP), così come avviene da un po’ di tempo ormai in relazione al diritto all’oblio.

“Abbiamo ascoltato molte storie problematiche sul “revenge porn”: un ex partner cerca di umiliare pubblicamente una persona condividendo le loro immagini private oppure gli hacker rubano le immagini dagli account delle vittime e le distribuiscono. Alcune di queste possono essere anche utilizzate sui siti di sextortion, che forzano a pagare per la rimozione” sono queste le parole di Amit Singhal a nome dell’azienda californiana.

La rimozione dei link ai siti di Revenge Porn può essere richiesta compilando l’apposito modulo presente online, attraverso il quale sarà possibile richiedere l’eliminazione dalle serp anche di tutti gli altri siti che in qualche modo conducono a portali che gestiscono revenge port e sextortion.

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