Nelle scorse ore, Facebook ha annunciato che Workplace, il suo social dedicato alle aziende ed agli utenti business, è uscito dalla beta privata e, finalmente, è disponibile per tutti quegli utenti o quelle realtà (aziendali e no-profit) che fossero interessate a dotare i propri dipendenti di strumenti di collaborazione smart.
Workplace, come struttura, ha molti elementi in comune col “cugino” Facebook: vi è una TimeLine (implementata con “trending post“) nella quale compaiono tutti i contributi che i vari dipendenti e colleghi postano nel corso della giornata. Ovviamente, nel caso specifico, sarà possibile mostrare l’apprezzamento al singolo contributo, fornire suggerimenti sotto forma di commenti, o spunti nella forma di video ed immagini allegate.
Oltre alla TimeLine, che – in un certo qual modo – sopperisce alla mancanza di uno spazio per il lavoro condiviso su documenti e progetti, vi sono anche diversi strumenti di comunicazione: tra questi è presente la chat testuale one-to-one, la possibilità di creare gruppi di discussione (attualmente ve ne sono già 100 mila), ed il supporto alle chiamate audio-video tra i vari contatti/colleghi. Da segnalare che i contributi condivisi, che siano file, foto, video, o audio, godranno di storage illimitato a favore dei dipendenti della medesima azienda.
Completano la dotazione di Workplace, oltre a una dashboard che riassumerà ed analizzerà i dati a suon di statistiche e grafici, anche un sistema di traduzione automatica ed un meccanismo di gruppi inter-aziendali (“supporto multi-azienda”) che permetteranno a diverse realtà, purché iscritte a tale network, di interfacciarsi e condividere progetti.
Per fruire di tutti gli strumenti testé citati, sarà possibile connettersi/iscriversi a Workplace sia da browser desktop, che da device mobili (iOS o Android).
Workplace, al contrario di Facebook che punta sulla pubblicità, ne sarà privo e, quindi, non sarà gratuito. Attualmente vi sono iscritti già 1000 utenti (tra cui Danone, Starbucks e Booking.com) sparsi per tutti i continenti meno uno, l’Antartide, ma – in quel di Menlo Park – puntano ad accrescere la massa critica degli utilizzatori di Workplace (ex Facebook At Work) attraverso un meccanismo di abbonamenti comunque abbordabili (la metà del rivale Slack) ed a scalare: detto in soldoni, per fruire delle funzionalità di Workplace, si pagherà da 1 a 3 dollari mensili per dipendente (in relazione al numero di iscritti, da 1000 a oltre 10.000, ed alle funzionalità effettivamente utilizzate).