Facebook, un nuovo algoritmo per sapere con chi viviamo

La piattaforma di Zuckerberg ha messo a punto un nuovo strumento per entrare ancora di più nella nostra sfera privata. È un algoritmo che servirà per conoscere tutti i nostri familiari.

Facebook, un nuovo algoritmo per sapere con chi viviamo

Facebook non smette mai di volersi intrigare nella nostra vita privata, già messa a rischio da quando nel mondo è comparsa la rete. Adesso il portale di Mark Zuckerberg ha creato un nuovo algoritmo che servirà per scoprire i vari nuclei familiari presenti all’interno del social, le loro abitudini, le loro frequentazioni, i loro legami, il loro grado di parentela.

In questo modo, Facebook potrà carpire (magari anche attraverso Portal) diverse informazioni sensibili sui suoi iscritti. Come per esempio quanti membri conta un nucleo familiare, quali passioni li caratterizza, quali interessi coltivano, quali legami li unisce, se sono sposati o fidanzati, se sono divorziati o separati, se sono padri o madri, se sono fratelli o sorelle, se sono cugini o nipoti. 

Dati, questi, che dovrebbero restare rigidamente all’interno della sfera privata di una persona, ma che spesso e volentieri finiscono in pasto all’opinione pubblica virtuale. Sovente, con il consenso tacito degli internauti stessi, sempre più pervasi da narcisismo e egocentrismo, dal desiderio di voler mettere in mostra ogni aspetto di sé.

E poco importa se Facebook fosse già finito al centro di uno scandalo legato a informazioni personali diffuse in modo improprio, perché sembra davvero che il social di Zuckerberg sia così ossessionato dalla nostra vita privata da voler conoscere ogni aspetto di noi, in barba a qualsiasi legge sulla privacy.

Il metodo usato da Facebook per carpire tali informazioni è il seguente: attraverso il nuovo calcolo dell’algoritmo, il portale registrerà la frequenza con cui gli utenti interagiscono tra loro, visionando post, commenti, foto e messaggi che gli iscritti pubblicano e che serviranno per conoscere esattamente i nomi dei loro familiari.

Queste informazioni saranno poi vendute alle aziende commerciali per creare campagne pubblicitarie mirate e post personalizzati. Ma i tutori della privacy sono già sul piede di guerra, e intendono dare battaglia contro questa ennesima politica di Facebook, che tratta i suoi iscritti come se fossero al centro di un Grande Fratello.

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