Facebook: stop inserzioni politiche, gruppi per genitori, raccolte condivise

Menlo Park, sede di Facebook Inc, di nuovo interpellata a vario titolo da alcune istituzioni nazionali, ha annunciato alcune novità, tra cui la nascita dei gruppi genitoriali, la possibile disattivazione delle inserzioni politiche, e nuove raccolte condivise.

Facebook: stop inserzioni politiche, gruppi per genitori, raccolte condivise

Il noto social network Facebook, dopo qualche mese di pausa dovuto all’emergenza coronavirus, è tornato a interloquire con le istituzioni, sia in patria che in altri paesi (nella fattispecie, in Italia), ma non ha perso occasione per annunciare nuove iniziative, contro la disinformazione politica, a favore dei genitori, e in tema di raccolte collaborative. 

Nei giorni scorsi, dagli USA è giunta voce che una commissione di 12 membri del Congresso, in vista di una revisione delle attuali leggi anti-trust, che potrebbe concretizzarsi nell’Anti-Monopoly and Competition Restoration Act (regolamentazione della pratica dei prezzi al ribasso che permette all’impresa dominante di effettuare dumping verso la concorrenza, divieto di accorpamento per le aziende che fatturano annualmente oltre 40 miliardi di dollari), avrebbe convocato in audizione, per il prossimo mese, gli AD di vari colossi digitali, tra cui Google, Amazon, Apple, e Facebook, per apprendere il funzionamento del mercato digitale, e cosa facciano tali aziende per preservarne la concorrenza.

Intanto, i responsabili italiani di Facebook hanno già partecipato a un confronto informale davanti alle Commissioni di Cultura e Trasporti riunite alla Camera e, nell’occasione, dopo aver illustrato la politica seguita dal social in merito (riduzione della visibilità per i contenuti border-line, eliminazione di quelli richiesti dalle autorità o che violano le policy del social, informazione sui contenuti falsi con articoli di analisi), hanno chiesto – nuovamente – il varo di norme quadro sul come gestire i contenuti dannosi online, facendo presente che “non può essere un’azienda privata a operare un controbilanciamento tra diritti e interessi contrapposti“.

Passando ad argomenti più concreti, sempre in salsa blu, Facebook ha comunicato il varo di un nuovo tipo di gruppo, appositamente dedicato ai genitori. Settando tale tipologia in fase di creazione di una community, gli admin potranno abilitare alcuni utili strumenti, sostanziati in post anonimi, che permetteranno di pronunciarsi su argomenti sensibili (es. la perdita di un bambino) tutelando la propria identità, in badge, identificativi della fase in cui ci si trova rispetto al percorso genitoriale, e in programmi di tutoring online, che consentiranno di abbinare gli iscritti di un gruppo in “mentori” e “allievi” a scopo di supporto. 

Da molto tempo, Menlo Park permette di organizzare quel che si trova nella sua piattaforma, come video, post, foto, in Raccolte ad hoc che, dopo una prima fase di fruizione solo privata, nel 2018 sono state aperte alla condivisione con gli amici più stretti: ora, nel tentativo di fronteggiare al meglio le bacheche condivise di Pinterest, da Menlo Park è partito un test (ad oggi negli USA, sulle ultime versioni di Facebook) che, in calce al titolo di una raccolta, reca un più sofisticato pulsante di condivisone: quest’ultimo permetterà di condividere la raccolta con sé stessi (scelta di default, per mantenerla privata), con i “collaboratori” (selezione manuale degli utenti da coinvolgere, con questi ultimi che potranno anche commentare i contenuti, aggiungerne di propri, e seguire la raccolta), con gli “amici” del social, o con tutti gli iscritti a Facebook.

In vista delle prossime elezioni americane, fissate per il 3 Novembre, il CEO Mark Zuckerberg – nel corso di un’intervista a USA Today – ha preannunciato il varo di un “Voting Information Center” che fornirà informazioni su dove andare a votare, sul come farlo per posta, sulla procedura stessa del voto, o della registrazione negli elenchi degli elettori: sempre in merito all’argomento in questione, tenendo conto che molti utenti non vorrebbero visionare post politici, nei quali per altro Facebook consente ai vari leader anche di mentire, sarà permesso (partendo da oggi, con la copertura totale degli USA da ultimarsi nelle prossime settimane) agli utenti, anche su Instagram, di disattivare la visualizzazione delle inserzioni politiche (i post con l’avviso “pagato per”), agendo sia dalle impostazioni dell’app, che in calce a ogni singolo contenuto. 

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