Il 28 Agosto Facebook annunciò un record personale: per la prima volta, in un’unica giornata, si erano connessi al social di Zuckerberg ben 1 miliardo di persone. Un sesto di tutta l’umanità.
Da allora, al lentigginoso guru di Menlo Park è presa la fregola di connettere tutto il mondo, operazione che – seppur con qualche inatteso stop – prosegue a ritmi serrati. Eppure, secondo alcune recenti statistiche, verrà il giorno in cui Facebook si trasformerà nel più grande cimitero virtuale.
Nello specifico le ricerche cui ci riferiamo sono state condotte dall’esperto in statistiche dell’Università statunitense del Massachussets, Hachem Sadikki, il quale ha messo assieme due parametri interessanti: il primo è che Facebook ancor oggi si rifiuta di eliminare automaticamente i profili degli utenti di cui sia stata accertata la morte, mentre il secondo attiene alla constatazione che molto presto il trend di crescita di Facebook si scontrerà contro un inevitabile battuta d’arresto (insomma, crescerà sempre ma a ritmi più lenti).
Digital Beyond, una società che si occupa di lasciti digitali ed eredità virtuali (lasciare in eredità gli accessi ad account e piattaforme varie), ha registrato – in base ai dati in suo possesso ed aggregati in maniera anonima – che già nel 2010 sono morti circa 386 mila utenti di Facebook mentre, nel 2012, il numero era salito sino a 580 mila unità. In termini di proiezione, sembra che quest’anno saranno ben 970 mila gli utenti di Facebook che passeranno a forme ancora più virtuali di vita…
Statistiche macabre a parte, andando di questo passo, nel 2098 il numero degli iscritti Facebook morti supererà quello dei vivi per la prima volta e, sempre per la prima volta, Facebook diventerà il più grande cimitero virtuale nel quale postar riflessioni commemorative. Sempre a meno che, nel frattempo, qualcosa non cambi nella politica del social di Zuckerberg.
Ad oggi, infatti, per cancellar un account l’unico modo è ancora quello di entrarvi previo log-in e, da qui, accedere alle relative impostazioni per il congelamento o la cancellazione definitiva dell’account: il problema, però, è che ben poche persone sono solite lasciare le proprie credenziali di accesso a parenti ed affini affinché procedano all’ingrato compito.