Facebook: problemi Meta, colpo ad Apple, novità hardware e rumors su Messenger

Il celebre social Facebook, impegnato in nuove soluzioni hardware, ha trovato un attimo per vendicarsi delle norme pro privacy di Apple: coinvolto in nuove polemiche a proposito del rebranding in Meta, il colosso di Menlo Park è finito anche al centro di rumors in merito a Messenger.

Facebook: problemi Meta, colpo ad Apple, novità hardware e rumors su Messenger

Di nuovo convolta in polemiche a proposito del rebrand della casa madre, Facebook si è vendicata in qualche modo di Apple per le sue policy pro privacy e, nel contempo, ha lasciato trapelare alcune indiscrezioni sui suoi prossimi prodotti hardware, in un mare magnum di rumors che, per altro, non ha escluso nemmeno Messenger.

L’annunciato rebranding di Facebook in Meta non sembra procedere propriamente senza intoppi. Dopo le accuse di plagio per il logo, praticamente uguale a quello di app tedesca di benessere digitale, ora è il moniker, la denominazione del marchio, a essere finita nell’occhio del ciclone. Nello specifico, una società tecnologia statunitense acquartierata in Arizona, Meta PCs, ha sostenuto d’aver presentato la domanda per registrare il marchio Meta lo scorso Agosto, mentre Facebook l’avrebbe fatto solo il 28 Ottobre scorso.

Per uscire dall’impasse, i responsabili di Meta PCS, che hanno scherzato sui social in merito alla questione (Zuckerberg testimonial del loro computer, l’azienda in questione che annuncia di ribattezzarsi in Facebook), avrebbero richiesto una compensazione pari a 20 milioni di dollari, in modo da poter procedere al rebranding della loro offerta di prodotti, comprendente computer, portatili ed anche accessori per il gaming. Secondo Mark McKenna, che insegna diritto della privacy e della proprietà intellettuale all’università della California, Facebook avrebbe comunque una scappatoia che permetterebbe alle due aziende di chiamarsi in contemporanea Meta, vista la notevole diversità di ambito operativo in cui sono coinvolte: ciò, naturalmente, sino a che Meta PCs non dovesse cimentarsi in prodotti per la VR, stante il prossimo ribattezzamento di Oculus Quest in Meta Quest.

Sul piano delle notizie positive, Facebook ha annunciato una novità che permetterà ai creators di guadagnare più soldi, aggirando la quota (30%) richiesta da Apple per gli acquisti in-app: ciò avverrà attraverso un link promozionale che, inserito nell’app per iOS del social, permetterà agli utenti di iscriversi agli abbonamenti Facebook (versando una quota mensile per ottenere contenuti esclusivi dai propri beniamini) senza la necessità di dover passare per il canale, comunque mantenuto da Facebook, degli acquisti in-app di Apple.

Sempre tramite una comunicazione ufficiale, fatta in questo caso da Zuckerberg in persona, è emerso che il team di ricerca di Meta abbia progettato un sensore touch ad alta risoluzione per aiutare “a capire il mondo attraverso il tocco” mentre, di concerto con la Carnegie Mellon University sarebbe stata progettata una “pelle sottile di robot“.  

Come noto, Meta realizzerà un nuovo visore premium, per il Metaverso, per ora noto come Project Cambria, dotato – secondo i rumors della prima ora – di lenti compatte a strati, tracciamento di viso e occhi, display ad alta risoluzione, e basetta dedicata per la ricarica. In seguito alla circolazione delle relative texture, il canale YouTube Basti564 ha però realizzato dei modelli 3D del visore e dei suoi controller: da quanto mostrato, il visore somiglierà molto al Microsoft Hololens 2, con un frontale compatto e un cinturino di ancoraggio al capo. I controller, privi di anello esterno, dovrebbero avere – all’altezza del grilletto – delle videocamere per riprendere la posizione nello spazio.

Infine, i rumors by Alessandro Paluzzi. Il noto leaker ha osservato come continui lo sviluppo delle Chat Heads per gestire anche sui computer le conversazioni di Messenger via bolle: l’opzione ad hoc sarà collocata nelle impostazioni (show your chats as bubbles). Infine, sembra che il social Facebook stia lavorando alla sincronizzazione delle chat di Messenger crittografate end-to-end tra i dispositivi dell’utente, l’unico che possiederà il codice per avviare la procedura.

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