Facebook: iniziative per benessere e privacy, polemiche su notizie e Marketplace

Da Menlo Park, sede del quartier generale di Facebook, impegnato in nuovi scontri e polemiche, giungono notizie su inedite iniziative messe in atto a favore degli utenti della piattaforma, in ottica privacy e salutistica, ma anche in merito al progetto Libra.

Facebook: iniziative per benessere e privacy, polemiche su notizie e Marketplace

Facebook, di recente impegnata in grosse novità, come il varo (ovviamente negli USA) della sezione News certificate, non disdegna di guardare al futuro, con il varo di iniziative per il benessere e la privacy dei propri utenti, ed una eventuale riprogettazione della criptovaluta Libra. Il tutto mentre il social potrebbe essere costretto all’ennesima maxi multa, ma anche a polemiche con le istituzioni francesi, ed in merito al proprio Marketplace.

La prima novità facebookiana di quest’avvio di settimana riguarda il varo di un’iniziativa, attualmente limitata agli utenti statunitensi della propria app, rappresentata dall’arrivo della sezione “Preventive Health”, concepita con lo scopo di aiutare le persone a prevenire alcune delle principali patologie, prendendosi cura della propria salute. All’intero della suddetta sezione, sarà possibile trovare alcuni avvisi stagionali, ad es. in relazione alle allergie o alle vaccinazioni da fare, si potranno settare dei promemoria per i controlli da fare, contrassegnare quelli già svolti e, includendo i propri dati sanitari, non condivisi con terzi e né sfruttati a fini di profilazione pubblicitaria, ottenere dei consigli, in base alle indicazioni previste dalle organizzazioni sanitarie per fascia d’età o sesso (es. mammografia), sugli esami clinici che andrebbero sostenuti (in questo caso, ottenendo anche delle indicazioni sulle strutture più idonee suggerite sulla base della propria posizione, se condivisa). 

Anche sul versante della privacy è da ascriversi un’iniziativa meritevole da parte di Menlo Park, con i Facebook Labs che hanno appena pubblicato l’esito di un esperimento, ancora ben lungi dall’essere infallibile, che agirebbe nel senso inverso al riconoscimento del volto: in questo caso, l’intelligenza artificiale altererebbe i tratti somatici di un viso, pur mantenendone la fedeltà con l’originale, quel tanto che basti a eludere i sistemi di controllo, soventi usati dalle istituzioni pubbliche che, nell’analizzare tutte le fonti video a propria disposizione, vi cercano i profili dei ricercati.

Confermato che Facebook non è per il momento intenzionato ad avvalersi di questa novità in alcuno dei suoi prodotti (né è certo che lo farà mai), il colosso di Mark Zuckerberg non manca certo di settori da attenzionare nell’immediato con la dovuta cautela.

La recente audizione del CEO presso la commissione finanziaria della Camera del Congresso USA non è andata proprio benissimo, ed il progetto Libra potrebbe prendere una piega diversa: a spiegarlo è David Marcus, responsabile di Calibra, lo spin-off del social concepito per portare la valuta digitale sulle sue app, secondo il quale al posto di un’unica stablecoin, potrebbero nascerne diverse, ognuna delle quali ancorata al valore della relativa moneta nazionale di riferimento (ed alle normative del posto), con una circolazione globale comunque favorita dal meccanismo della blockchain.

Se il piano B di Facebook a proposito di Libra placherà o meno le resistenze delle istituzioni è presto per dirlo, ma di sicuro non accenna a fermarsi la causa intentata al social – nell’Illinois – per abuso di dati personali. Qui, nel 2011, diversi cittadini hanno lamentato di aver subito la scansione del volto in merito alle foto caricate, senza aver fornito il consenso in merito: Menlo Park si era opposta alla richiesta di risarcimento, che potrebbe andare da 1.000 a 5.000 dollari per ognuna delle persone coinvolte (circa 7 milioni), ma la corte di San Francisco ha rigettato la domanda di annullamento e, quindi, a meno che non intervenga la Corte Suprema, si potrebbe andare verso una multa pari a 35 miliardi di dollari

Anche con la Francia si profilano scontri all’orizzonte, ma sul piano informativo: Parigi, infatti, non più di una settimana fa ha approvato una legge in cui prevede che vengano remunerati quegli editori di cui vengono riportati i contenuti, con riferimento anche a Facebook sulla cui piattaforma, quando si condivide il link di una notizia, ne vengono riportate le prime righe, con foto e video a scopo di arricchimento. Il punto di vista del social è che gli editori, già gratificati dal traffico di ritorno, dovrebbero dare il consenso a che tale prassi continui: diversamente, la condivisione di un articolo, in futuro priva di arricchimenti di corredo, ne riporterà un semplice link testuale.

Infine, sembra destinato a far discutere anche quanto scoperto da Channel New Asia, a proposito di alcune raccapriccianti inserzioni apparse nel Marketplace. A quanto pare, diversi utenti delle Filippine, alle prese con difficoltà economiche, onde sanare spese impreviste (a volte sanitarie), avrebbero iniziato a vendere, attraverso le inserzioni sul social, i propri reni (con indicazioni su gruppo sanguigno e prezzo): il social, avvertito della cosa, assieme alle locali istituzioni, procederebbe regolarmente a chiudere le inserzioni, in una corsa resa vana dal fatto che, poco dopo, i trafficanti di organi puntualmente aprirebbero nuovi account con cui tornare ad operare. 

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