Facebook condannata per aver tracciato anche i naviganti non iscritti

Facebook è stata, di recente, condannata (250 mila euro al giorno) dal Garante Belga per la privacy per aver tracciato le abitudini navigatorie anche di quegli utenti internet non iscritti al suo portale. La multa si concluderà solo con lo stop al monitoraggio

Facebook condannata per aver tracciato anche i naviganti non iscritti

Secondo alcune fonti provenienti dai Paesi Bassi, precisamente dal Belgio, sembrerebbe che Facebook sia finita di nuovo nei guai per una faccenda di privacy violata.

Nello specifico, e fuori di metafora, al social di Mark Zuckerberg sarebbe stato imputato, dal Garante belga per la Privacy, di aver tracciato anche quegli utenti della rete internet che non siano (ancora) iscritti a Facebook

La faccenda in questione era iniziata, con delle semplici ammonizioni, già nell’Aprile di quest’anno quando l’autorità belga in tema di protezione dei dati personali aveva scoperto che visitare il portale di Mark Zuckerberg “marchiava” a fuoco i naviganti della Grande Rete.

Bastava finire su Facebook, iscritti o meno al social in questione, perché si generasse – nel proprio browser – un supercookie tracciante che, poi, complici i pulsanti “mi piace” o “condividi su Facebook” presenti in vari siti internet, registrava tutte le tappe navigatorie dell’ignaro utente. Come detto, al di là che fosse iscritto o meno al social blu di Menlo Park.

Facebook, all’epoca, aveva risposto di non incrociare i dati contenuti nel cookie in questione ma, per il resto, aveva fornito solo risposte giudicate sporadiche e insoddisfacenti. 

A quando pare, ormai, la misura sarebbe colma perché, in questi giorni, il Garante belga della privacy è giunto a una condanna ufficiale di Facebook per il comportamento in questione: il social in oggetto sarà condannato a pagare 250 mila euro al giorno se, entro 48 ore dall’emissione della sentenza, non porrà definitivamente lo stop al tracciamento degli utenti NON iscritti ai suoi servizi.

Di fatti, secondo le autorità di Bruxelles, il cookie raccolto ANCHE sugli utenti NON iscritti a Facebook costituirebbe un “dato sensibile” che, quindi, non può essere adoperato in alcun modo previo il consenso da parte dell’interessato. Consenso che, verosimilmente, non c’è stato. 

Facebook, dal canto suo, ha commentato la vicenda facendo sapere che si ricorrerà in appello contro la decisione belga perché limitare l’emissione del supercookie tracciante creerebbe diverse difficoltà di log-in anche a coloro che, invece, al proprio social sono iscritti. Intanto anche i Garanti di Spagna, Francia, Germania e Olanda affilano le armi.

Di recente il noto social blu è stato oggetto di discussione per essere stato beccato a registrare le nostre conversazioni e per le sue politiche di censura che riguarderebbero il nudo, escludendo il razzismo e la violenza.

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