Facebook: causa anti-trust all’orizzonte, gruppi sotto tutela, novità dai leakers

Da oltreoceano giungono nuove conferme su una probabile causa, per comportamenti anticoncorrenziali, in carico a Facebook che, annunciate nuove misure contro la disinformazione, non avrebbe però indugiato sullo sviluppo interno di nuove feature.

Facebook: causa anti-trust all’orizzonte, gruppi sotto tutela, novità dai leakers

Nel mentre si avvicinerebbe a una probabile causa per comportamento anti-concorrenziale, Facebook Inc prosegue la sua battaglia contro la disinformazione all’interno dei gruppi, senza dimenticare lo sviluppo interno di nuove funzionalità per la sua piattaforma social.

Secondo il periodico online “Politico”, ed a conferma di precedenti indiscrezioni da parte del Washington Post, Facebook – entro la fine del mese corrente – sarà coinvolto dalla FTC, Federal Trade Commission, in una causa per violazione delle leggi anti trust, e per comportamenti anti-concorrenziali. Frutto di 16 mesi di indagini, la causa punterebbe ad annullare le acquisizioni di Instagram e WhatsApp, e potrebbe svolgersi internamente alla FTC, che la solleverebbe davanti al giudice di diritto amministrativo della relativa agenzia, a patto che Joe Simons, presidente della FTC, convinca ad accettare il contenzioso almeno due suoi colleghi commissari. 

Nel frattempo, in tema di novità più vicine all’utenza comune, Facebook ha preso atto che, durante le fase cruciali delle ultime presidenziali USA, la disinformazione nella propria piattaforma è aumentata del 45%: alle misure reattive già messe in atto, tra cui la chiusura del gruppo “Stop the Steal” (360mila iscritti in 2 giorni) che – tra minacce e proteste – seminava il caos sul processo di totalizzazione dei voti in alcuni stati chiave, ne è stata aggiunta un’altra, di tipo preventivo, rappresentata dal mettere “sub judice” i gruppi segnalati per aver violato diversi “Standard della Comunità”.

Durante il periodo di “monitoraggio“, gli amministratori dei gruppi in questione dovranno approvare manualmente tutti i post delle loro comunità (anche per rallentare la viralità delle bufale) e, nel caso proseguano nell’avallare contenuti in violazione delle norme del social, si potrà anche andare incontro alla chiusura del gruppo

Infine, secondo il leaker Alessandro Paluzzi, il team di Menlo Park, che da poco ha avviato il test pubblico della dark mode su Android e iOS, continua a lavorare, in privato, sullo sviluppo di alcune funzionalità, e sulla rivisitazione di altre feature già presenti. Nello specifico, sarebbe allo studio un restyling per la sezione Help Center e, in più, all’interno della chat app Messenger, potrebbe presto fare la sua comparsa la cartella dedicata alle chat archiviate

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