Come noto, il 25 Aprile, Elon Musk ha presentato la sua offerta d’acquisto di Twitter (destinata a esser votata dagli azionisti il 13 Settembre), poi ritirata l’8 Luglio con la motivazione del non esser riuscito a consultare i dati per verificare il numero di account falsi della piattaforma. Il tutto ha dato il via a un confronto legale che, nelle scorse ore, ha riservato ben due sostanziosi colpi di scena.
Citato in giudizio Musk presso una corte del Delaware, per intimargli di portare a conclusione l’accordo sottoscritto, Twitter ha poi ottenuto che il processo, con rito abbreviato di 5 giorni, si tenesse in autunno, e precisamente il 10 Ottobre, nonostante Musk chiedesse di fissarlo a Febbraio, forse anche per raffreddare il clamore sulla vicenda e fiaccare Twitter che, nel frattempo, avrebbe perso ancor più del suo valore azionario. Il processo è stato poi rinviato al 17 di Ottobre, su richiesta di Musk, che avrebbe dovuto approfittarne per eseguire le verifiche che gli interessavano in fatto di account falsi sul microblog del canarino azzurro.
Nel frattempo, Elon Musk è passato al contrattacco e ha depositato presso la corte una controdenuncia, con un documento di 164 pagine per ora rimasto segreto, anche se nei prossimi giorni potrebbe venirne diffuso una versione light per la stampa.
Secondo alcune fonti che hanno fornito dati al Wall Street Journal, Musk – che in merito al processo conterebbe di far venire allo scoperto le “menzogne” di Twitter (come confermato dalla citazione di Warren Buffet: “Solo quando la corrente si ritira, si scopre chi ha fatto il bagno nudo“) – avrebbe sostenuto tesi in linea con i motivi che l’avrebbero spinto ad abbandonare l’accordo, e relative al fatto che Twitter “non è stata trasparente sul numero di bot, account spam e falsi“.
L’altra grande notizia in merito all’affaire Twitter-Musk riguarda invece una denuncia, sporta da un azionista di Twitter, che ha chiesto alla corte di far concludere a Musk, reo di “aver violato il suo dovere fiduciario nei confronti degli azionisti“, al più presto l’accordo per acquistare Twitter, che dovrebbe anche essere risarcita per tutti i danni causati dall’imprenditore sudafricano.