Coronavirus: alcune regioni attivano il chatbot e l’OMS sbarca sui social

Arriva la prima Chatbot per aiutare i cittadini a trovare una risposta ai loro sintomi e contemporaneamente l'Organizzazione Mondiale della sanità sbarca su Tik Tok per parlare ai più giovani.

Coronavirus: alcune regioni attivano il chatbot e l’OMS sbarca sui social

La corretta informazione è fondamentale per prevenire il rischio che il coronavirus diventi in poco tempo una pandemia vera e propria. Ecco che allora che il Trentino ha già attivato un chatbot per i suoi cittadini in grado di valutare i sintomi che questi presentano ed eventualmente consigliare loro come comportarsi.

Come tutti gli altri chatbot anche questo è in grado di dare delle risposte grazie agli algoritmi: a partire dai criteri clinici (presenza di sintomi respiratori) ed epidemiologici (contatto con persone colpite dal virus o con zone rosse focolai dell’epidemia) elabora i consigli giusti.

È ovvio che tutte le informazioni fornite dal chatbot non sono da sostituire al parere di un medico professionista ma aiuta sicuramente a non farsi prendere dal panico correndo in ambulatorio – guardia medica o pronto soccorso. Per ogni dubbio conviene sempre chiamare il medico, ma non recarsi direttamente sul posto: tutte le informazioni fornite alla chat restano ovviamente anonime nel pieno rispetto della privacy del cittadino. 

La decisione di aprire il chatbot è stata presa per arginare l’espandersi di fake news sul web e per limitare i comportamenti rischiosi dei cittadini, ovvero il correre in ambulatorio ai primi sintomi. La probabilità di non avere il virus e di contrarlo proprio in sala d’attesa sono molto alte.

Anche la fase delle fake news deve essere arginata per evitare il panico generale: da questo punto di vista si sono mossi anche i social network. Facebook ha già vietato la pubblicità di cure miracolose sul coronavirus o annunci a scopo di lucro: avvisi in diverse lingue mandano all’Organizzazione Mondiale della Sanità o al Ministero della Salute per evitare la diffusione di informazioni false e per mettere in contatto gli utenti con informazioni utili e corrette.

Ma è stato Tik Tok il primo social network a muoversi in questo senso: non solo ha diffuso un messaggio per far prestare attenzione alle notizie false (“Durante la creazione, la visualizzazione o l’interazione con contenuti correlati al coronavirus verifica i fatti utilizzando fonti attendibili tra cui l’Organizzazione Mondiale della sanità o fonti del tuo governo locale”), ma ha visto sbarcare l’OMS stessa per raggiungere il pubblico più giovane (insieme anche a Facebook e Instagram)

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