La situazione di X, precedentemente noto come Twitter, in Brasile si è aggravata ulteriormente con la conferma del blocco del social network da parte della Corte Suprema Federale del Paese. La decisione è arrivata dopo che Elon Musk, proprietario di X, ha rifiutato di rispettare le disposizioni legali brasiliane, inclusa la rimozione di contenuti che incitano all’odio e alla violenza e la nomina di un rappresentante legale in Brasile.
La vicenda ha sollevato un dibattito intenso sui limiti del potere economico e sulle responsabilità legali delle grandi piattaforme tecnologiche globali. Il blocco di X è stato inizialmente ordinato dal giudice Alexandre de Moraes, uno dei membri della Corte Suprema Federale, in risposta alla mancata conformità di Musk alle richieste del tribunale. La misura è stata approvata da altri quattro giudici della Corte, confermando la sospensione della piattaforma su tutto il territorio brasiliano.
Questa decisione sottolinea la determinazione del sistema giudiziario brasiliano nel far rispettare le proprie leggi, indipendentemente dal potere o dall’influenza dell’entità coinvolta. La Corte ha inoltre stabilito una multa giornaliera di 50.000 reais (circa 8.000 euro) per chiunque tenti di aggirare il blocco utilizzando tecnologie come le VPN per accedere a X. Questa sanzione è stata oggetto di dibattito all’interno della stessa Corte. Il ministro Luiz Fux ha espresso preoccupazione riguardo all’imposizione indiscriminata delle multe, sostenendo che queste dovrebbero essere applicate solo a chi pubblica contenuti illegali e non agli utenti che semplicemente cercano di accedere alla piattaforma.
Elon Musk ha risposto duramente alla decisione della Corte Suprema, definendola anti-democratica e accusando il giudice de Moraes di abusare del proprio potere. Musk ha sottolineato come la decisione rappresenti una violazione della libertà di espressione, un principio che lui considera fondamentale per il funzionamento delle piattaforme sociali. Tuttavia, le autorità brasiliane hanno ribattuto che il rispetto delle leggi nazionali è imprescindibile per qualsiasi attività commerciale all’interno del Paese, indipendentemente dalla sua origine.
Il blocco di X in Brasile rappresenta un duro colpo per la piattaforma, che ha già chiuso i suoi uffici nel Paese. Sebbene il servizio rimanga accessibile, il mancato rispetto delle normative locali potrebbe avere conseguenze legali più gravi per Musk e le sue aziende, non solo in Brasile ma anche in altri Paesi che potrebbero adottare misure simili. Parallelamente, Starlink, un’altra azienda di proprietà di Musk, ha avuto i suoi conti bancari congelati in Brasile dopo aver rifiutato di pagare una multa di 3,6 milioni di dollari per non aver fornito documenti richiesti dalle autorità locali. Questo ulteriore scontro con la giustizia brasiliana evidenzia le crescenti tensioni tra Musk e il sistema legale del Paese.