Il commercio online, nonostante le molteplici opportunità che offre all’utente di concludere ottimi affari, è – spesso – guardato con diffidenza, specie in Italia, per via della nostra atavica paura (a volte ben motivata) nel comunicare, online, i nostri dati sensibili.
Per questo motivo, infatti, hanno trovato una grande diffusione sistemi alternativi di pagamento come Paypal.me e monete parallele come il nuovo e criptico BitCoin.
Da oggi, tuttavia, esiste un nuovo sistema di pagamento online che potrebbe, però, far felici anche gli appassionati meno geek di shopping: parliamo del sistema di “Bancomat Avanzato” che dovrebbe permettere, tra non molto, di poter usare la propria carta “pago bancomat” anche per fare acquisti in rete.
Il progetto è partito con una fase di test che ha visto coinvolti gli utenti della Banca del Piemonte, della Cassa di Risparmio di Ravenna, della Cassa di Risparmio di Asti e della Banca di Imola i quali, ad oggi, finalmente, possono disporre di questo strumento con piena operatività.
La fase successiva del “Bancomat Avanzato” prevederà, secondo Sergio Moggia – direttore generale del Consorzio PagoBancomat, che – a partire dal 2016 – possano aderirvi tutte le banche e gli esercenti che ne faran richiesta: nello specifico gli esercenti e i negozianti stranieri dovranno solamente accordarsi con un istituto di credito posto sul territorio nazionale.
In questo modo la grande platea di possessori di carte bancomat (circa 36,3 milioni Bancomat su 90 milioni di carte di pagamento nazionali) potrà accedere al commercio online, indipendentemente dalla propria banca d’appartenenza e senza doversi dotare di particolari strumenti finanziari ad hoc.
Sarà sufficiente, solo, attivare quest’opportunità nella propria banca e, come se niente fosse, procedere ad un normale acquisto online: se l’esercente avrà inserito questa modalità di pagamento tra quelle accettate, verremo reindirizzati al sito della nostra banca dove, con le classiche modalità del login previsto (password a tempo etc), potremo concludere l’acquisto.
In pratica non dovremo più comunicare i dati della nostra carta di credito su siti della cui sicurezza dubitiamo perché, concludendo la transazione nel portale della nostra banca, sarà quest’ultima ad attribuirsi il compito di mantenere sicura la transazione, né più e né meno di come già oggi fa a proposito di tutte le altre pratiche di e-banking remoto.