Clean lifers: stile di vita, risparmio, hashtag e lavoro

Clean lifers: un nuovo movimento sociale "green" che comprende il rispetto per l'ambiente ed esclude lo spreco: non si spendono soldi per comprare cose inutili; si rispetta l'ambiente con scelte che vanno dallo sport al cibo; si fa tutto in famiglia.

Clean lifers: stile di vita, risparmio, hashtag e lavoro

Non fumare, non bere alcol, stare di più con la propria famiglia (dal viverci al trascorrerci le vacanze) adesso è di moda, così come praticare yoga, rispettare l’ambiente, affittare e non comprare, riciclare e comprare cose usate. Queste sono solo alcune delle azioni che compiono i Clean lifers, ovvero i nuovi consumatori. Questo movimento sociale è diventato una filosofia di vita sopratutto per chi ha dai 20 ai 30 anni.

In un mondo sempre più tecnologico e veloce, si ha un occhio di riguardo in più per il vivere bene, a partire dal rispetto dell’ambiente fino ad arrivare a fare la spesa al discount. Oggi, non solo per risparmiare, si praticano sempre più sport che ci tengono in contatto con la natura, si mangia cibo biologico, addirittura vegetariano e vegano, si vive finchè si può con i propri genitori e non ci si vergogna di andare con loro in vacanza o semplicemente a divertirsi. Inoltre, si affitta di tutto: dalla bici all’auto, dagli abiti ai libri e così via.

Stile di vita

Stop al consumismo, alle spese inutili e benevenuto minimalismo ed essenzialità che rendono lo shopping anche “green” e sobrio. E a proposito di sobrietà si prevede che entro l’anno prossimo la richiesta e il consumo di birre analcoliche aumenterà del 150%, inoltre stanno prendendo sempre più piede le sigarette elettroniche a discapito di quelle tradizionali.

I Clean lifers hanno uno specifico ideale di vita, un vero e proprio credo, le cui caratteristiche sono lo scetticismo, meno tolleranza e il fare sentire la differenza a sé stessi e al mondo con le azioni che compiono: utilizzare prodotti biologici non testati sugli animali e senza additivi chimici e derivanti dal petrolio; seguire i principi di vita sana praticando yoga e mangiando vegano; non comprare oggetti inutili ma, se proprio bisogna spendere, meglio farlo in esperienze; vivere a casa dei genitori il più a lungo possibile non solo perchè i prezzi di immobili e affitti sono alle stelle, ma anche per potersi godere la famiglia, per questo vanno in vacanza con genitori, zii e nonni.

Condivisione e risparmio

Abbiamo detto che i clean lifers non comprano ma affittano, condividono, barattano e scambiano qualsiasi cosa: la casa, gli abiti e gli accessori, la casa per le vacanze, l’auto, la bici, i giocattoli, i libri, la musica, gli spazi collettivi, gli attrezzi per il fai da te e per praticare sport, gli elettrodomestici e il materiale informatico ed elettronico. Il tutto è velocizzato e favorito dall’uso di internet dove tutto è più facile da condividere con semplici annunci da pubblicare grazie a tante app specializzate in ogni settore.

Per fare la spesa si scelgono sempre più spesso i discount che vengono incontro a coloro che faticano ad arrivare arrivare a fine mese. Tutti sono alla ricerca dell’offerta e dell’affare: cibo in scadenza, arredi ed elettrodomestici lievemente danneggiati ma che funzionano e si possono riutilizzare, il “blackfriday” e i saldi di fine stagione per accaparrarsi finalmente ciò che si desidera a prezzi stracciati, partecipare a gruppi di acquisto che permettono di comprare un bene a un prezzo inferiore se convici altre persone a comprare su quella determianta piattaforma.

#hashtag

In passato, prima dell’avvento della tecnologia, per lamentele e reclami si dovevano scrivere raccomandate che si perdevano in chissà quale ufficio e a cui quasi mai c’era una risposta; oppure si ricorreva alle telefonate ai numeri verdi (e non) dopo minuti interminabili di attesa. Oggi tutto è più facile, ogni sito internet ha una mail per i reclami e su molti social network basta scrivere un hashtag per far sentire la propria voce.

Oggi tutte le aziende hanno in grande considerazione l’opinione dei consumatori, perchè sono proprio quest’ultimi l’ultima frontiera della pubblicità: se un prodotto o un servizio piace, la recensione positiva farà la fortuna mentre, al contrario, quella negativa significherà perdita di fiducia nel marchio. Inoltre sono nati siti web specializzati nella raccolta di petizioni e lamentele.

Gli hashtag sono diventati importantissimi anche per gli eventi di qualsiasi natura, per sensibilizzare le persone non solo per concerti ed eventi pubblici inerenti al divertimento ma anche nel sociale, per catastrofi naturali, terrorismo, bullismo e violenze in generale. Basti pensare che solo su Twitter, ogni giorno gli utenti pubblicano 125 milioni di hashtag tra i più disparati e quasi gli stessi numeri vengono fatti su Instagram, You Tube, Facebook e tanti altri social network.

Lavoro

E’ risaputo che non sempre si lavora nel Paese in cui si è nati e vissuti, molto spesso si è costretti ad andare nelle grandi città o addirittura all’estero per poter realizzare i propri sogni o fare il mestiere per il quale ci si è diplomati/laureati. In tutto il mondo si sta verificando la situazione degli “stipendi stagnanti”, basti pensare che dal 2011 al 2016, gli stipendi sono cresciuti solo dell’1% negli Stati Uniti, in Giappone e in Germania, mentre il costo della vita non è certamente cresciuto in proporzione, anzi, i prezzi di qualsiasi bene sono sempre più alti di ciò che la media dei compratori può permettersi.

A meno che si abbia un posto fisso, i disoccupati e coloro i quali hanno uno stipendio che non basta si guardano intorno e scelgono di fare un nuovo lavoro; il web offre molte occasioni di questo tipo. Oggi, infatti, esistono moltissimi lavori che 10 anni fa non esistevano, figuriamoci 20-30 anni fa, e la maggior parte di questi nuovi mestieri vengono svolti grazie al web, dai social manager alle start-up, dagli streamer agli investitori, esistono svariati nuovi lavori. In questi campi si può lavorare senza muoversi da casa o da uffici condivisi con altre persone o addirittura affitatti in determinati giorni o ore della settimana. Si lavora sempre di più in team e co-working e spesso non c’è bisogno di esperienze e capacità specifiche.

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