Un evento surreale ha avuto luogo a Bologna, dove un ragazzo di 19 anni di rientro in Puglia dal Trentino con un bus della compagnia Flixbus, è stato lasciato in un’area di servizio della statale 64 a poca distanza dalla tangenziale. Completamente isolato, senza alcun tipo di servizio o assistenza da parte della compagnia low cost di pullman extraurbani.
Il giovane Giuseppe De Nicolò, stava tornando a casa in Puglia dopo un periodo di lavoro in un albergo in Val di Pejo. La partenza era prevista per le 20:15 da Trento per arrivare alle 7:15 a Bari ma fin da subito si trova ad affrontare una serie di imprevisti che culminano in un episodio ai limiti dell’assurdo.
Il bus 486 che da Trento avrebbe dovuto portarlo a Bologna aveva oltre un’ora di ritardo a causa di un incidente per cui il ragazzo preoccupato di poter perdere la coincidenza delle 23:30 chiede di poter salire sul bus 914 delle 18:50 (anch’esso in ritardo). L’autista scansiona il biglietto e gli conferma di poter salire, ciò però causa un errore nel sistema per cui quando il ragazzo prende il bus che da Bologna avrebbe dovuto portarlo a Bari non risulta inserito come passeggero.
In un primo momento gli autisti decidono di fare salire il giovane ma poco dopo gli comunicano che il suo biglietto non esiste e deve essere grato per il fatto che gli hanno concesso di restare sul pullman. Il ragazzo si sente offeso perché aveva regolarmente pagato il suo biglietto e inizia a discutere con l’autista che per tutta risposta ha fatto fermare il collega che stava guidando e intimato al giovane di scendere poco prima di una stazione di servizio sulla tangenziale alla periferia di Bologna.
“Dopo alcuni minuti di smarrimento, ho percorso un tratto di strada a piedi e ho chiamato un taxi per raggiungere la stazione ferroviaria più vicina dove ho dovuto acquistare un biglietto per il primo treno disponibile per Bari. Questa esperienza rappresenta una grave violazione dei miei diritti di passeggero. Non solo sono stato trattato in maniera irrispettosa, ma sono stato lasciato in una condizione di insicurezza e abbandono” ha scritto il giovane.