"Non è l’Arena", nessun passo indietro da parte di Vittorio Feltri: "Non ho detto nulla di offensivo"

Intervistato a "Non è l'Arena", trasmissione condotta da Massimo Giletti su LA7, il direttore di "Libero" Vittorio Feltri ritorna nuovamente sulla questione dei meridionali.

"Non è l’Arena", nessun passo indietro da parte di Vittorio Feltri: "Non ho detto nulla di offensivo"

Vittorio Feltri sta facendo ancora discutere per le sue dichiarazioni sul sud fatte la settimana scorsa nella trasmissione “Fuori dal coro su Rete 4. Il direttore del giornale “Libero“, in quella circostanza, ha attaccato l’intera popolazione meridionale, accusandola di essere inferiore rispetto a quella del Nord.

Nei giorni scorsi il giornalista ha cercato di spiegare le sue dichiarazioni, non chiedendo però mai scusa nei confronti della popolazione meridionale. Intanto, nella giornata del 26 aprile, si è lasciato intervistare dalla trasmissione “Non è l’Arena“, nonostante abbia detto in passato di non voler tornare più su LA7, accusando l’intera rete di essere diventata una succursale del Partito Democratico.

Le parole di Vittorio Feltri

Come ci si poteva immaginare, il direttore non chiede scusa alla popolazione del Sud e sulla protesta delle edicole svela: “Non credo sia un provvedimento legalmente concepibile. […] Sappiamo che la lettura non è la principale attività del meridione. Se ci fosse un motivo per chiedere scusa non avrei detto quelle cose, ma siccome non ho detto nulla di offensivo… Questa è la realtà e non è un reato”.

Feltri dichiara che gli interessa ben poco della denuncia fatta dal giornalista Sandro Ruotolo e dello scrittore Maurizio De Giovanni, poiché è pronto a far valutare le sue dichiarazioni dinanzi a un giudice. Ma ci tiene a sottolineare che annunciare una querela non significa averla vinta o persa.

Critica nuovamente la sanità in Campania e rispondendo alle accuse del sindaco Luigi De Magistriis, dichiara che gli stessi cittadini napoletani, spesso e volentieri, si lamentano della loro arretratezza nella sanità: “Come mai ogni anno arrivano 14 mila campani a farsi curare? Perché non si fidano molto delle loro strutture”. Nonostante questo, ammette che comunque ci sono anche delle eccellenze in quelle zone.

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