"L’Eredità", Marco Liorni sbotta dopo le polemiche: "Sono antifascista anche io"

Durante una puntata de L'Eredità, rispondendo a una domanda riguardante la "Giornata della fede", Liorni ha definito patriottico il gesto degli italiani che donarono le loro fedi nuziali per finanziare la guerra in Etiopia, il che ha scatenato critiche sui social media.

"L’Eredità", Marco Liorni sbotta dopo le polemiche: "Sono antifascista anche io"

La Rai si ritrova nuovamente al centro di una controversia, questa volta per un commento fatto dal presentatore Marco Liorni durante il programma “L’Eredità” su Rai 1. Il dibattito scaturito riguarda la gestione di un tema storico delicato e si inserisce in un contesto mediatico già acceso da recenti polemiche, come quella relativa alla censura del monologo di Antonio Scurati su Rai 3.

Il fulcro della discussione è un commento di Liorni in seguito a una domanda del quiz, incentrata sulla “Giornata della fede” del 1935, un’iniziativa del regime fascista che invitava gli italiani a donare le loro fedi nuziali in oro in cambio di anelli di metallo meno prezioso, per finanziare il conflitto in Etiopia. Liorni ha descritto l’evento come “un gesto veramente patriottico“, suscitando una vivace reazione sui social media e rendendo il video dell’episodio virale.

Di fronte alle critiche, Liorni ha prontamente risposto attraverso un video su Instagram, spiegando che il suo commento era basato su racconti familiari e intendeva riflettere lo spirito dell’epoca, non un’approvazione del fascismo. “Nella puntata c’era una domanda che mi dava delle emozioni perché tante volte in famiglia se n’è parlato“, ha dichiarato Liorni, aggiungendo che il sacrificio di quei tempi era visto come un gesto di sofferenza ma anche di patriottismo.

Il presentatore ha inoltre ribadito il suo impegno antifascista e ha espresso rammarico per le interpretazioni che hanno visto nel suo commento un elogio del regime fascista. Liorni ha concluso il suo intervento invitando a un dialogo più costruttivo e civile, sottolineando la necessità di calmare gli animi e di evitare confronti eccessivamente accesi.

Questa nuova polemica solleva questioni importanti sul modo in cui i media trattano e interpretano gli eventi storici, e sulla responsabilità dei presentatori nel comunicare in maniera chiara e sensibile temi che possono essere facilmente fraintesi in un’epoca di reazioni immediate e spesso infuocate sui social media. La risposta di Liorni evidenzia una consapevolezza delle complessità legate alla narrazione storica e un’apparente volontà di promuovere una riflessione più approfondita e rispettosa, in contrasto con la natura spesso superficiale del dibattito pubblico contemporaneo.

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