Addio al prof. Gigi Proietti, la sua ultima lezione: "Il teatro andrebbe curato di più dalle istituzioni"

Gigi Proietti e la sua grande passione per il teatro che difese fino alla fine. Nel 2019 ricevette dallʼUniversità di Roma Tor Vergata nel 2019 il titolo di Professore Emerito Honoris Causa: "Il teatro andrebbe curato di più dalle istituzioni".

Addio al prof. Gigi Proietti, la sua ultima lezione: "Il teatro andrebbe curato di più dalle istituzioni"

Gigi Proietti ci ha lasciati nella notte, il 2 novembre avrebbe compiuto 80 anni. La moglie Sagitta Alter, con la quale è stato sposato per più di 50 anni, e le due figlie Susanna – di 42 anni – e Carlotta – di 37 anni – hanno diffuso la triste notizia. Il grande attore si trovava in ospedale ormai da 15 giorni per problemi cardiaci e nelle ultime ore era stato trasferito in terapia intensiva.

Un artista poliedrico che ha saputo attraversare il mondo dello spettacolo in maniera trasversale, lasciando sempre un grande contributo artistico in ogni sua interpretazione. Memorabili i suoi monologhi e le sue varie interpretazioni, sia cinematografiche che teatrali, dove sapeva coinvolgere il suo pubblico e trasmettere tutta la passione per questa forma d’arte.

Gigi Proietti e il suo amore per il teatro

Proietti ha sempre lottato con le unghie e con i denti per difendere il mondo dell’arte e nel 2019 questo suo impegno fu premiato con il riconoscimento da parte dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata del titolo di Professore Emerito Honoris Causa: “Il teatro andrebbe curato di più dalle istituzioni“, aveva dichiarato in quell’occasione Proietti.

“La comicità è un grande mistero. Si sa solo che fa ride’” con queste parole, durante la sua “lectio” one man show da “Distinguished Professor” proprio all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, aveva affascinato e divertito i presenti in un mix perfetto tra serio e faceto, ribadendo più volte quanto il teatro dovesse essere curato di più dalle istituzioni: “Abbassare i prezzi è possibile solo se lo Stato ci aiuta“.

Grande attore, quindi, ma anche un grande doppiatore che ha prestato la voce a divi internazionali quali De Niro, Hoffman e Stallone. Indimenticabile l’interpretazione in “Febbre da cavallo” che nel 2002 ritornò sul grande schermo con il sequel “Febbre da cavallo – La mandrakata“, diretto da Carlo Vanzina. In televisione fece affezionare milioni di spettatori al suo “Maresciallo Rocca” e recentemente è stato Mangiafuoco nel “Pinocchio” di Matteo Garrone.

Grazie allo straordinario successo ottenuto con lo spettacolo teatrale “A me gli occhi, please“, Proietti tornerà in scena nel 1993, nel 1996 e nel 2000 e in quegli anni dichiarerà: “Ringraziamo Iddio, noi attori abbiamo il privilegio di poter continuare i nostri giochi d’infanzia fino alla morte, che nel teatro si replicano tutte le sere. Non ho rimpianti, rifarei tutto, anche quello che non è andato bene“.

Proietti ha conosciuto la moglie negli anni ’60 e nel 1967 hanno deciso di sposarsi. Dalla loro unione sono nate le figlie Susanna e Carlotta, anche loro impegnate nel mondo dello spettacolo. Susanna lavora nel dietro le quinte, mentre Calotta è cantante e cantautrice. Proietti ha sempre scherzato sulla data del suo compleanno e il destino beffardo se l’è portato via proprio nel giorno in cui avrebbe dovuto compiere 80 anni, un traguardo importante. Nato e vissuto a Roma, amava incondizionatamente la sua città, così come la capitale ricambiava per lui tutto quell’amore e quella stima.

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