Il mondo della messaggistica e della comunicazione digitale sta vivendo una fase di cambiamento profondo, spinta dall’intelligenza artificiale, da scelte strategiche radicali e da piccoli aggiornamenti pensati per rendere le conversazioni più coinvolgenti.
Zoom compie un passo importante portando l’AI Companion anche sul web e rendendolo accessibile, seppur con limiti, agli utenti del piano gratuito. Con l’aggiornamento alla versione 3.0, l’assistente basato su un mix di modelli proprietari e tecnologie di OpenAI e Anthropic diventa uno strumento sempre più centrale nell’esperienza della piattaforma. Anche chi utilizza Zoom senza abbonamento può ora sfruttare alcune funzioni avanzate come il riepilogo automatico delle riunioni, la possibilità di porre domande in tempo reale e il supporto nella creazione di appunti e note, sebbene l’utilizzo sia circoscritto a un numero ridotto di meeting e di richieste complessive.
È una scelta che punta chiaramente a far conoscere il valore dell’AI Companion a un pubblico più ampio, abbassando la soglia di accesso ma mantenendo un modello premium per chi ha esigenze più strutturate. L’integrazione con servizi esterni come Google Drive e Microsoft OneDrive, e in prospettiva con Gmail e Outlook, rafforza l’idea di Zoom come hub di lavoro sempre più intelligente, capace di organizzare informazioni e attività quotidiane in modo automatico.
Di segno opposto, ma altrettanto significativa, è la decisione di Meta di chiudere definitivamente l’app desktop di Facebook Messenger. Dal 15 dicembre 2025, su Windows e macOS l’applicazione non è più utilizzabile e gli utenti vengono reindirizzati alla versione web del servizio. Si chiude così un capitolo iniziato nel 2020, in un periodo in cui il lavoro da remoto sembrava rendere indispensabili strumenti di comunicazione dedicati anche su desktop. Messenger, però, non è mai riuscito a imporsi davvero in questo contesto, complice un’offerta limitata rispetto ai concorrenti e una storia tecnica fatta di cambiamenti frequenti che ne hanno minato l’esperienza d’uso. La mossa di Meta appare coerente con una strategia di semplificazione dell’ecosistema, che punta a concentrare Messenger su mobile e web, rinunciando a competere direttamente nel segmento delle app desktop di messaggistica e videoconferenza. È un segnale chiaro di come, nel tempo, alcune soluzioni vengano accantonate per lasciare spazio a modelli ritenuti più sostenibili.
Nel frattempo, WhatsApp continua a lavorare sul versante dell’esperienza utente, introducendo nella beta per Android 2.26.1.4 un nuovo sticker animato dedicato al 2026. Si tratta di una novità leggera, ma indicativa dell’attenzione crescente verso elementi visivi e stagionali capaci di rendere le conversazioni più espressive. Il nuovo sticker, realizzato con tecnologia Lottie, è pensato per funzionare in chat, canali e stati, mantenendo animazioni fluide e un impatto minimo sulle risorse del dispositivo. Per alcuni beta tester è disponibile anche un’integrazione specifica nei layout degli stati, che permette di valorizzare contenuti e ricordi legati al passaggio al nuovo anno. È un esempio di come WhatsApp stia cercando di arricchire il linguaggio visivo della piattaforma senza appesantirla, puntando su dettagli che rafforzano il coinvolgimento emotivo degli utenti.