YouTube: ecco le priorità di sviluppo per il 2023

Dopo il cambio al vertice nel mese di Febbraio, il nuovo CEO di YouTube si è presentato alla community della piattaforma illustrando quelle che saranno le priorità di sviluppo per il nuovo anno.

YouTube: ecco le priorità di sviluppo per il 2023

La celebre piattaforma di video streaming e video sharing YouTube, nelle scorse ore, è stata oggetto di interessanti rivelazioni ufficiali a proposito delle sue prossime priorità di sviluppo. 

Dopo le dimissioni del CEO Susan Wojcicki, il nuovo responsabile di YouTube, Neal Mohan (a sua volta ex Chief Product Officer dell’azienda), in una lettera aperta alla community della piattaforma pubblicata sul blog ufficiale della grande Y, ha rendicontato quelle che saranno le tre priorità per il 2023 di YouTube. Nello specifico, vi sarà l’ascolto alle esigenze dei creators: in tal senso, verrà esteso il test, attualmente in corso su Shorts e Live streaming, che applica più tracce audio in lingue diverse per raggiungere più persone. In appoggio alle persone con disabilità uditive si applicheranno in più lingue i sottotitoli automatici generati dal machine learning.

Proseguendo il trend del 2022, che ha visto più creators accedere all’assistenza in tempo reale via mail e chat, lo stesso sarà fatto anche nell’anno da poco iniziato. Nel contempo sono stati ricordati gli strumenti già messi a disposizione di creators che hanno permesso loro di incrementare le visualizzazioni ottenendo nuovo pubblico: tra questi, sono stati menzionati i video gaming, gli abbonamenti regalo, e il remixare in Shorts i momenti salienti più divertenti dei game streaming. 

Ci saranno poi strumenti di sostegno per il successo dei creators, che li aiutino a guadagnare oltre gli annunci pubblicitari: in passato, su questo trend, sono stati intensificati gli sforzi nello shopping, nelle offerte a pagamento, negli abbonamenti portati in più paesi. 

Non sono mancate dichiarazioni sul come sarà lo YouTube del futuro, più sicuro ma anche più arricchente per i bambini, capace di sfruttare format diversi, con più podcast (es. via test semplificando il caricamento dei contenuti su YouTube Studio e introducendo nuove analisi sulle prestazioni di specifici podcast), capace di intercettare gli utenti dove guardano i contenuti, e con nuovi strumenti per registrare video (ad esempio con un layout che affianchi gli Shorts ai video normali). 

Continua a leggere su Fidelity News