Windows 7: countdown per il pensionamento avviato. Tra meno di un anno finisce il supporto di Microsoft

Come dichiarato da alcuni report, Windows 7 è uno dei sistemi operativi più utilizzati al mondo. C'è un problema, però: tra meno di un anno, Microsoft smetterà di pubblicare aggiornamenti di sicurezza più o meno importanti.

Windows 7: countdown per il pensionamento avviato. Tra meno di un anno finisce il supporto di Microsoft

Come affermano numerosi dati emersi nel corso degli anni, Windows 7 si è confermato come uno dei sistemi operativi meglio riusciti di Microsoft. Secondo solo al moderno Windows 10, la vecchia versione del sistema operativo dell’azienda di Redmond è stata tra le più installate al mondo, al punto che questo primato è stato battuto solo qualche settimana fa. Si sta creando, però, un problema non da poco: Windows 7 sta diventando ‘anziano’.

Microsoft, per tutti i suoi prodotti, garantisce due supporti distinti

Tutte le volte che Microsoft decide di pubblicare una nuova versione del proprio sistema operativo, ad essa sono assegnati due tipi di supporto. Il primo prende il nome di Mainstream support ed è la prima fase di vita del prodotto in cui l’azienda rilascia aggiornamenti volti ad integrare nuove funzionalità oppure per migliorare la sicurezza del prodotto in sé. Il secondo periodo, invece, prende il nome di Extended support. In questo lasso di tempo aggiuntivo, Microsoft rilascia solo gli aggiornamenti realizzati al fine di garantire la sicurezza.

Di solito, Microsoft concede dieci anni di supporto dal rilascio di un suo prodotto (cinque per il periodo Mainstream support, e almeno altri cinque per l’Extended support, esteso ulteriormente a discrezione dell’azienda). Windows 7, in quanto rilasciato nel 2009, sta giungendo alla fine del supporto garantito da Microsoft e, a partire dal prossimo 14 Gennaio 2020, Microsoft non rilascerà più alcun update aggiuntivo.

Windows 7, però, ha un problema di ‘diffusione’

Abbiamo esordito affermando che Windows 7 è il secondo sistema operativo più utilizzando al mondo. Tale successo ha grande valore per Microsoft, ma fino ad un certo punto. Se l’utenza di Windows 7 non migrerà verso la nuova versione dell’OS (ricordiamo che il 37,19% dei computer di tutto il mondo esegue ancora questo sistema operativo), potrà avere grossi problemi per quanto riguarda la sicurezza dei propri dati.

Infatti, non è sufficiente avere un buon antivirus per essere completamente protetti. Spesso, gli attacchi informatici sono diretti verso bug del sistema operativo sui quali un software applicativo non ha alcuna possibilità di intervenire. Per non parlare anche della ridotta compatibilità di Windows 7, problema che inizierà ad occorrere fin dai primi mesi dell’anno prossimo. 

Per non rischiare eccessivi problemi di sicurezza si profilano due strade. La prima, quella più semplice, consiste in un update di massa per tutti gli utenti: seppur sia difficile che ciò avvenga (ricordiamo che, sebbene Windows 10 ci sia da svariati anni, il sorpasso di Windows 7 è avvenuto solo poco tempo fa), questo risolverebbe definitivamente il problema. Eventualmente, per agevolare questo processo, Microsoft potrebbe offrire sconti sulle nuove licenze, oppure potrebbe addirittura offrire l’upgrade gratuitamente (sebbene non sia un’opzione molto plausibile).

La seconda strada, più difficile da realizzare, consisterebbe in un allungamento dei tempi di supporto: si tratta di un’eventualità abbastanza remota, ma Microsoft potrebbe decidere, di punto in bianco, di estendere ancora per un po’ il supporto gratuito di Windows 7 (esiste già la possibilità di estendere il ciclo di vita del prodotto, ma si tratta di una soluzione fuori portata per la maggior parte degli utenti, economicamente parlando).

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