Windows 11 cresce ma Windows 10 mantiene il primato: l’evoluzione del mercato dei sistemi operativi

Windows 11 raggiunge il 35% del mercato globale dei sistemi operativi, registrando un’accelerazione significativa; tuttavia, Windows 10, con una solida quota del 60%, resta la scelta predominante tra gli utenti.

Windows 11 cresce ma Windows 10 mantiene il primato: l’evoluzione del mercato dei sistemi operativi

 A tre anni dal suo rilascio, Windows 11 continua a guadagnare terreno nel mercato dei sistemi operativi, raggiungendo nel mese di ottobre 2024 una quota di mercato del 35,55%, secondo i dati di Statcounter. Questo risultato rappresenta un aumento di 2,13 punti percentuali rispetto al mese precedente, indicando un’accelerazione significativa dopo un periodo di crescita stagnante.

Nel confronto, Windows 10 rimane comunque il sistema operativo dominante con una quota del 60,97%, seppur per la prima volta da diversi anni si avvicina alla soglia del 60%. Il sorpasso di Windows 11 è sostenuto anche dai dati di Steam, piattaforma di gaming che presenta una base di utenti generalmente propensa all’adozione di hardware più aggiornati e all’uso di sistemi operativi più recenti per ottenere migliori prestazioni in gioco. Tuttavia, nonostante il supporto del segmento gaming e il crescente utilizzo in altri ambiti, Windows 11 non è ancora riuscito a scalfire significativamente la leadership di Windows 10, sistema operativo rilasciato nel 2015 che continua ad essere la scelta preferita dalla maggioranza degli utenti.

Uno dei principali fattori che stanno favorendo l’adozione di Windows 11 è l’avvicinarsi della data di fine supporto per Windows 10, programmata per il 14 ottobre 2025. Dopo tale data, Microsoft non fornirà più aggiornamenti di sicurezza gratuiti per Windows 10, costringendo gli utenti a valutare la transizione verso il nuovo sistema operativo o a considerare l’acquisto di aggiornamenti di sicurezza estesi, disponibili a pagamento e per un periodo limitato. Questa politica è concepita per incentivare la migrazione verso Windows 11 e per ridurre il numero di dispositivi che utilizzano versioni non aggiornate del sistema operativo. Microsoft, inoltre, sta intensificando gli sforzi per incoraggiare il passaggio a Windows 11, mostrando sui dispositivi Windows 10 notifiche regolari che ricordano agli utenti la scadenza del supporto.

Tale strategia, insieme alla pressione esercitata dalla rapida evoluzione dell’hardware e alla necessità di garantire la sicurezza, sta rendendo sempre più concreta la migrazione verso la nuova versione. Sebbene Windows 11 sia in rapida crescita, la sua diffusione non è stata esente da ostacoli. I requisiti hardware stringenti, come la necessità di un modulo TPM 2.0 e di processori più recenti, hanno impedito a molti utenti di aggiornare i propri dispositivi esistenti. Windows 11, infatti, richiede componenti più avanzati per garantire l’adozione delle sue funzionalità più innovative, tra cui una maggiore integrazione dell’intelligenza artificiale attraverso Microsoft Copilot, che consente di accedere rapidamente a suggerimenti, risorse e comandi contestuali basati su AI. 

Tali requisiti hanno rallentato l’adozione su larga scala, specialmente tra le aziende e gli utenti che dispongono di hardware meno recente e che non vedono un immediato vantaggio nell’aggiornare i propri dispositivi. Tuttavia, la sostituzione naturale dell’hardware obsoleto con nuove macchine preinstallate con Windows 11, insieme al supporto dell’ecosistema tecnologico, stanno contribuendo gradualmente all’adozione del nuovo sistema. 

Il panorama complessivo dei sistemi operativi desktop vede ancora Windows come protagonista, anche se le piattaforme mobili come Android e iOS dominano il mercato complessivo della tecnologia consumer. Attualmente, Windows occupa una quota del 26,83% sul totale dei sistemi operativi utilizzati a livello globale, collocandosi al secondo posto dopo Android, che detiene il 44,62% del mercato. In questo contesto, Windows 7, nonostante sia fuori supporto dal 2020, continua a mantenere una base di utenti del 2,62%, indicando che una parte della popolazione rimane legata ai sistemi operativi più datati.

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